Mentre le luci scintillanti del Natale illuminano le vie di Arezzo, richiamando migliaia di visitatori a vivere la magia della festività, questa sera, in pieno centro storico, una nuova attrazione ha catturato l’attenzione di residenti e turisti. Proprio davanti all’ingresso del museo della Vera Croce, a pochi passi da Piazza San Francesco, un materasso decorativo – chiaramente un omaggio all’arte povera – giace appoggiato al muro, accompagnato da un cestino stracolmo di rifiuti sparsi a terra. Un tableau vivant degno di una Biennale di Venezia, ma con un tocco di genuinità rustica che solo Arezzo può offrire.
Non si tratta di semplice degrado, no. È forse una performance artistica? Una metafora della frenesia natalizia e del consumismo che lascia indietro gli scarti dell’umanità? O magari un invito alla riflessione per i passanti che, mentre si riempiono gli occhi di luminarie e bancarelle, devono fare i conti con il lato meno glamour della città?
“È una provocazione!” suggerisce un cittadino, con il cappotto ancora impregnato dell’inconfondibile fragranza del materasso in questione. “Un monito che ci ricorda di non dormire sugli allori quando si parla di decoro urbano!”
L’ironia è che il materasso, con il suo lezzo inconfondibile, è riuscito a unire tutti: residenti indignati, turisti incuriositi e persino un fotografo freelance che ha definito la scena “l’essenza vera del Natale contemporaneo”.
E mentre le autorità cercano di risolvere il mistero della comparsa di questo insolito “arredo urbano”, non resta che ammirare l’iniziativa spontanea che, volente o nolente, ha dato nuova vita a Via Madonna del Prato. Dopotutto, non è Natale senza sorprese, giusto?
Se serve a richiamare l’attenzione sul problema di chi dorme all’aperto ( e sono molti), questo contributo sia benedetto.
Apriamo gli occhi e possibilmente i cuori.