4.5 C
Comune di Arezzo
giovedì, Dicembre 5, 2024
HomeAutori e LettoriIl processo nelle città medievali italiane: una lotta tra poteri e giustizia...

Il processo nelle città medievali italiane: una lotta tra poteri e giustizia sommaria

Il gossip di Cesare Fracassi
La lunga evoluzione della giustizia nelle città-stato medievali tra potere politico, diritto e tradizioni

-

Con la fine dell’epoca del diritto romano, le dispute venivano risolte con tempi lunghissimi e spesso a favore di chi era più vicino al potere, come il signore, il re, l’imperatore, o le autorità ecclesiastiche come il vescovo o il papa. La maggior parte delle controversie riguardava i poteri ecclesiastici, i monasteri o altre istituzioni, mentre le dispute private e popolari si risolvevano quasi sempre a favore dei potenti o con giustizia sommaria di parte, spesso costringendo gli sconfitti ad abbandonare la zona.

Centri culturali come Bologna, Arezzo, Modena, Mantova e Piacenza diedero un importante impulso alla ricerca di un “ordo iudicii” (ordine giudiziario) per le città-stato, che sentivano la necessità di stabilire un ordine condiviso tra le corti laiche ed ecclesiastiche. Così nacque la figura del politico, colui che aveva il diritto e il potere di querelare di fronte alla corte pubblica.

Dal processo privato si passò al processo dello Stato, e nacque la necessità di elencare in forma scritta le pretese in ogni tipo di controversia. Le “actiones” (azioni) si ampliarono per coprire sempre più campi di disputa. A Perugia, già nel 1200, troviamo un sistema di scritture notarili e i primi archivi di sentenze.

Le prove e le testimonianze dovevano risultare chiare e comprensibili, tenendo conto delle differenze linguistiche o dialettali. Dovevano inoltre essere valutate in base al grado di conoscenza dei fatti e alla credibilità del testimone, secondo i cosiddetti “dicta”. La procedura romana e gli arbitrati si integrarono per tentare di definire forme procedurali precise e condivisibili, ma anche allora le spinte politiche influenzavano l’esito dei processi.

Un esempio è l’esilio dei Bostoli da Arezzo, conseguente a una disputa con la famiglia Azzi di Borgunto. La torre dei Bostoli, situata di fronte a quella degli Azzi, impediva a questi ultimi di vedere il tramonto da maggio a settembre. I Bostoli, nobili Guelfi Bianchi, si contrapponevano ai borghesi e ghibellini Azzi, commercianti di prodotti locali come frutta, castagne e olio.

La querela durava da anni, ma la situazione si aggravò poco prima del 1260, quando le tensioni tra guelfi e ghibellini minacciarono l’indipendenza stessa della città di Arezzo, anche a causa di accordi segreti con il governo fiorentino. Durante il processo pubblico, si fece capire ai Bostoli che, senza prove del loro coinvolgimento negli accordi con i fiorentini, avrebbero dovuto lasciare la città per evitare accuse di tradimento. Così, gli Azzi poterono mantenere alta la loro torre.

Da questa storia emerse anche la leggenda di Ippolita degli Azzi e del suo sesto figlio, Azzolino, rapito da Rinaldo dei Bostoli, condottiero fiorentino durante l’assedio di Arezzo, dopo la vittoria fiorentina a Campaldino nel 1289.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera e di qualità.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente, alla ricerca della verità e alla voce della società.
Con una donazione annuale, puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal

Dello stesso autore

- Advertisment -