La prima ruota
I primi mezzi di locomozione trainati, a volte dallo stesso uomo, erano le tregge, semplici slitte che potevano essere utilizzate anche su terreni accidentati. Sebbene trainare carichi o persone fosse faticoso, questo strumento consentiva di percorrere anche percorsi impervi.
Fu in un giorno lontano che a Rollo venne un’idea. Mentre osservava una serpe tenere la coda in bocca e muoversi velocemente per inseguire un topo in un prato, notò che il serpente non strisciava sul terreno come di consueto, ma avanzava ruotando su una piccola parte del suo corpo, in modo da mantenere la forma di una “O” sospesa in aria. L’immagine lo ispirò: decise di cercare delle pietre che potessero essere modellate a forma di cerchio.
Dopo aver trovato delle pietre adatte, Rollo ne forò una vicino al centro usando una pietra più dura e creò un assale, fissando due di queste pietre forate ai lati della sua treggia. Aggiunse anche un fermo per impedire alle pietre di scivolare fuori dall’asse.
Il nuovo mezzo risultò più stabile ma paradossalmente più faticoso da trainare, persino per gli animali. Rollo si mise quindi a riflettere su come risolvere il problema. Era un vero genio preistorico. Discutendo con un suo amico, Renzo, si domandò ad alta voce: “Sai, Renzo, credo di aver scelto le pietre sbagliate… Forse ho usato le pietre invernali invece di quelle estive?”
“Invernali? Estive? E che vorrebbe dire?” rispose Renzo, confuso.
Rollo spiegò allora la sua idea rudimentale di divisione dell’anno in stagioni, ancora sconosciuta. Nel frattempo, raccolse un ramo di alloro nel bosco, lo sbucciò, e lo unì alle estremità con dei vinchi, che poi scaldò leggermente al fuoco per dargli una forma rotonda. Il ramo si incurvò mantenendo la forma tonda, e Rollo applicò dei vinchi freschi per stabilizzare il cerchio. Rivolgendosi a Renzo, esclamò: “Ora questa è la mia ruota, ma quale assale dovrei usare per un foro così grande?”
Renzo, con un tono ironico e scherzoso, rispose: “Dovresti metterci dei raggi!”
Rollo ribatté, scherzando: “Per fare i raggi giusti, dovrei prima inventare il Pi greco… Ma è troppo presto per parlare di Grecia! E poi, dopo aver costruito la ruota, dovrò inventare dei sentieri senza asperità.”
Rollo, soddisfatto del suo ingegno, si voltò verso la sua compagna Nina e disse: “Nina! Portami quel coscio di agnello, ho fame!”