La vicenda della Scuola Curina, che ha visto il Comune impegnato in un contenzioso lungo cinquant’anni, si conclude con una soluzione vantaggiosa e definitiva. L’accordo raggiunto consente al bilancio comunale di recuperare oltre 3,4 milioni di euro e garantisce la proprietà pubblica dell’area scolastica.
La storia della Scuola Curina, punto di riferimento per la comunità e parte integrante del quartiere, non ha riguardato solo l’istruzione ma anche complesse questioni legali legate all’uso dell’area su cui è costruita. Nel 2013, i proprietari del terreno avevano infatti avviato una causa per ottenere un’indennità di esproprio non corrisposta a suo tempo, sostenuti da una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che tutelava i diritti di proprietà privati, anche in caso di azioni o omissioni della pubblica amministrazione.
Il Comune si è trovato davanti a due possibilità: continuare il contenzioso, rischiando però un ulteriore aumento dei costi in caso di sconfitta, o avviare una trattativa per giungere a un accordo economico. L’amministrazione ha scelto la via pragmatica della mediazione, creando un fondo prudenziale da 4,3 milioni di euro per garantire la liquidità necessaria. Oggi, grazie a questo compromesso, il Comune chiude il debito con un esborso di 888.000 euro, ottenendo un risparmio netto significativo e restituendo i restanti fondi alla comunità.
Questo accordo è un vantaggio sotto ogni punto di vista. La Scuola Curina è ora ufficialmente edificata su un terreno pubblico di proprietà comunale, scongiurando qualsiasi ipotesi di demolizione e permettendo di mantenere il servizio educativo. Inoltre, il Comune può ora destinare i fondi risparmiati a nuovi investimenti per i cittadini, eliminando un costoso contenzioso legale. La decisione riflette il valore di un’amministrazione che ha scelto di guardare al futuro con soluzioni concrete e di buon senso.