Il Mistero Porta Verso la Fede
Ugo: “Chissà dove saranno arrivati i due ragazzi!? Speriamo bene, io giro sempre la manovella!!”
Ruth: “Alo’, Aloe, asciugagli la fronte mentre io preparo un buon caffè per tutti!!”
Aloe: “Ok!”
Rientra in casa dal ritiro Lesto, ma non mi ricordo che nome ho dato alla sua giovane sposa (…Rita…).
Lesto: “Cosa è successo!!?”
Pino: “C’è stato un problema al trasfer spaziotemporale alla valvola che inserisce le coordinate coassiali del sistema, e pertanto Ugo procede manualmente!!” Continua a leggere
Lesto: “Maremma, e chi c’era dentro!?!!”
Ugo: “I citti, speriamo bene!??”
Cerase: “Lyn, meno male siamo ad Arezzo dietro il convento dei Cappuccini, vicino a Villa Severi, e nel viale c’è un signore con una lunga barba!”
Lyn: “Scusi, e lei il proprietario del podere e della villa!??”
Francesco: “Sono Francesco Severi, e questa è la mia casa dove mi riposo dopo le lezioni all’università durante le vacanze. Vado nella stalla a vedere nascere un vitello, volete seguirmi!?”
E mentre si incamminano lungo il viale in mezzo ai campi, Francesco domanda loro: “Siete soli? E cosa fate fuori porta!??”
Cerase: “Siamo soli, si va nel tempo da un passato verso il futuro che è il nostro presente!!”
Francesco: “Sì, è un mistero la nostra vita, e anche io, che sono colui che ha affermato una relatività delle corrispondenze algebriche, considero l’intuizione il processo fondamentale, che precede la logica e che ci fa avvicinare alla fede. Nulla può fermarsi alla sperimentazione; la relatività e la nostra intuizione sono la forza che ci avvicina a Dio!!”
Lyn: “Professore, avevamo assistito… letto dai nostri caschi delle lezioni di Socrate: l’intuizione è quella conoscenza innata che muove il non saggio ad essere sapiente!??”
Francesco: “Più o meno, ma sei una filosofina!??”
Lyn: “Macché filosofina, ho fame!!”
Francesco: “Oh! Ma che sei affamata come il mio amico Einstein, che non disdegna mai gli spaghetti! Ora si va alla stalla e poi a pranzo!!”
Dentro la stalla, due uomini del podere avevano fissato una carrucola al soffitto dell’ampia stalla e fatto passare una corda dalla rotella.
Lyn: “A che serve!??”
Contadino 1: “Se il vitellino fatica ad uscire, gli leghiamo le zampe anteriori e lo aiutiamo a uscire!”
Lyn: “Non voglio vederlo, è troppo; meglio una stampante 3D ad espansione, mille volte!!”
Contadino 2: “Sor padrone, le donne dovrebbero entrare dopo il parto!!?”
Francesco: “Hai ragione, li porto in casa a mangiare, ma… mi sono spariti tutti e due, un mistero!!”
Dal Passato al Futuro che è il Nostro Presente…
Cerase: “Proprio così, cara Lyn, il nostro è un viaggio che sembra un’Odissea temporale!!”
Lyn: “Troveremo, fratello, la nostra realtà, o saremo sempre nelle mani del nonno avo!?”
Cerase: “Siamo nella realtà della sua mente, ed è per questo che esistiamo!!” Continua a leggere
Io, l’autore, prendo un momento di pausa riflessiva e vi dico, cari citti, che siete i miei figli, le mie propagini verso il futuro. E ora guardate sotto, sto sciando con voi sulla Gran Risa… sento il rumore dei vostri sci dietro di me sfruttando tutta la pista dal bivio con la rossa, con ampie curve scendiamo… poi a sinistra dopo il gabbiotto di partenza, e subito entriamo nel primo pezzo ripido. Oh! Come è bello sentire e assorbire le cunette come in un valzer lento… In fondo, ancora a sinistra e l’altro pezzo ripido, continua il ballo, poi ancora a sinistra e siamo quasi alla fine. Si apre la pista fuori dal bosco di abeti, il dosso in ringollino e la strada che porta all’ascensore…, dove prima c’era la ripida scala in gradini di legno… siete i miei amori!! E per questo vi riporterò al vostro futuro!!
Lyn: “Ciao, nonno avo, sapevamo che ti avremmo incontrato, ce lo sentivamo!!”
Cerase: “Però, anche a codesta età vai che è una bellezza, appena ti stavo dietro!?”
Io: “Ora, ragazzi, bisogna preparare uno scherzo agli altri personaggi!!”
Cerase: “Bah, nonno avo, sei sempre il solito!”
Il Grande Mutamento
Cerase: “Cosa vuoi fare di scherzo, nonno avo!!?”
Io: “Venite qua, ragazzi… bla, bla, bla!!!”
Lyn: “Io curerò il bambino, anzi i bambini!?!!”
Mentre Ugo si trovava ancora a muovere la manovella da me bloccata, in quanto l’ho scritto ora, e Ruth e Aloe stavano accudendo alla fatica del pover’uomo, suona alla porta Ranka, la distributrice di piacere, frequentata da Ugo e dalla sua icona, e va ad aprire Pino…. Continua a leggere
Pino: “Si accomodi, si accomodi!!”
Ruth: “Chi è, Pino!?” grida dalla stanza del trasfer spaziotemporale coassiale!?
Pino: “Entra nella stanza del trasfer e… c’è quella signorina con la gamba duttile asincrona, che desidera parlare con Ugo!?!”
Ugo: “Aloe, metti bene la zeppa per il fermo, che vado di là!”
Ruth: “Vengo pure io, cosa vuole!?”
Aloe: “Metto la zeppa e vi seguo!?”
Entrati nel salotto, Ranka dice: “Guarda, Ugo, mi è uscito dalla stampante 3D ad espansione questo bimbo ed è tutto te!!”
Ugo: “Ma, ma, mha! Io è due settimane che non ti frequento e poi mi dicevi che non mettevi la carta, quando…!!”
Ruth: “Sei un porco! Non ti bastava di aver spedito via i miei ragazzi? Non ti bastano due bricieautonome e ora cosa si fa, o fuori te o ce ne andiamo noi due!!”
Aloe: “Sì, sì, fuori te!!”
Ugo: “Calma, fermi tutti… calma! Ranka, sì, io ti ho frequentato, lo ammetto, ma al momento culminante, quando hanno inserito il seme per questa creatura che è tutta me, hanno o ho fatto ahhh!, o hhha!????”
Ranka: “Hai fatto hhha!!”
Ugo: “Allora è la mia icona, quello sporcaccione!!!”
Ranka: “Ecco perché ti trovavo più in forma negli ultimi tempi, ma ora che si può fare!!”
Mana, che era presente a tutta la scena, prende la parola e saggiamente dice: “Non è niente, non è niente!!”
Ruth: “Come non è niente! Ora con il figlio è tutta un’altra cosa!!”
Aloe: “Chissà i citti come sarebbero contenti!!?”
Ruth: “Macché contenti, contenti!!?”
Mana: “Calma, calma, è facile: Ranka, lo rimetti dentro la 3D e pigi il pulsante cancella!!”
Ranka: “No, no, non voglio abortire, lo tengo e di’ a quell’icona, caro Ugo, che a fine di ogni mese porti gli alimenti!!!”
Uscita Ranka da casa Marsili, Ugo andò in bagno e davanti allo specchio si disse: “Ora datti da fare, se no mi faccio una plastica!!!??”
Intanto entra Rita, moglie di Lesto, senza stampante, ma con il pancione: “È un maschio!”
Lyn: “Ah, ah, ah, che casino hai fatto, nonno avo,” esclama, “non ci capisco più niente!!”
Cerase: “Ma se è figlio di un’icona, può essere considerato frutto dell’immaginazione di Ranka!??”
Io: “Pensala