Rita e Polka alla ricerca del leva voti, anno 3575
Le due ragazze si erano lasciate alle spalle i voti religiosi dopo la vana richiesta al sommo sacerdote, acufenato e reticente, peggio di Don Abbondio. Proseguirono fino alla casa sospesa della vecchia e saggia Margherita.
Margherita era paralizzata dalla nascita e sedeva su una sedia di paglia sintetica con i braccioli, nella sua terrazza. Indossava sempre una gonna lunga nera che ricopriva le gambe divenute inerti a causa dell’artrofizzazione del nervo adduttore del muscolo “tira e molla”, dovuta a un inceppamento della stampante 3D al momento della sua nascita. Portava camicie bianche con bordi tracciati di pizzo alle maniche e al colletto, e una pezzola nera come copricapo. I suoi occhi penetranti neri, e la sua conoscenza poliedrica e primordiale le permettevano di consigliare chiunque e risolvere problemi altrui.Continua a leggere
Rita: “Siamo scappate dal convento e non vogliamo tornarci. Ma non sappiamo a quale sommo sacerdote rivolgerci per poter pronunciare la fatidica frase: ‘Io la do’!”
Margherita, la vecchia saggia: “Dovete cercare un sommo seguace di San Filippo Neri!”
Polka: “Perché?”
Margherita: “San Filippo Neri era un parroco che sniffava tabacco e conosceva i vizi. Se dite ‘Io la do’ a qualche sommo, o non capisce o aspetta che gliela diate. Non risolverete niente così. Andate alla Montagna Spaccata, lì troverete chi vi potrà aiutare!”
Dopo aver pronunciato queste parole, la vecchia cadde in catalessi.
Le due ragazze conoscevano solo il rione sospeso di Monte Spaccato a Roma, perciò si rivolsero con cautela alla guida dei Monaci, pitturandosi la faccia di rosso salute al posto del bianco pallido.
Polka: “Scusi, dov’è il Monte Spaccato? Dove posso trovare i seguaci di San Filippo Neri?”
Guida dei Monaci: “Cara sorella, anche se ti sei tinta, molte come te sono passate di qui. Il Monte Spaccato è a Gaeta, presso la Grotta del Turco, 200 bufale!”
Rita: “Non abbiamo denari, se ti accontenti di due santini, altrimenti segna il debito!”
Le due ragazze, sfuggendo alla guida dei Monaci, riuscirono ad accaparrarsi due caschiben lasciati in uno spogliatoio della piscina verticale del Comune della Cella, e si trasferirono a Gaeta, alla Cappella della Grotta del Turco. Qui trovarono un sommo sacerdote, seduto dietro un altare direzionale, con in mano un sigaro avana stagionato, ma non acceso.
Le ragazze: “Noi la diamo!”
Il sommo: “Sciolte… ma dovete pagare, per tutta la vostra gioventù, 300 bufale al giorno ai nostri emissari!”
Rita: “Ma come si fa?”
Il sommo: “La date!”
Polka si mise a piangere, seguita da Rita.
Il sommo: “Oh, bischere! È tutto gratis, la camorra non c’è più, siamo nel 3575!”
Dal convento alle nozze? Una storia dal 3575
Rita, sciolta dai voti dal sommo sacerdote del Monte Spaccato, aveva abbandonato la compagnia di Polka, di cui si erano perse le tracce nelle zone del Lago Tanganica, presso una tribù che viveva su palafitte sospese sopra le acque. Rimasta sola, Rita tornò alla casa dei Marsiti. Nel frattempo, Lesto, travolto dallo sconforto, si era anch’egli ritirato alla vita monastica, senza però abbandonare del tutto il calcio: era diventato vicecapitano della squadra dei “Boni”.Continua a leggere
Quando Rita rientrò nella casa, ad aprirle la porta fu Pino: “Oh, Rita! Da quanto tempo non ti vedevamo! Entra, entra, accomodati, vado a chiamare gli altri!”
Rita, con una certa urgenza, chiese: “E Lesto? Dov’è?”
Pino rispose: “È in convento, si è fatto frate. Di sicuro non ha preso molto da Ugo…!”
Subito dopo entrarono Mana, Aloe e Ruth:
“Oh!”
“Chi si rivede!”
“Hai sete?”
“Come stai?”
“Hai fame?”
Rita, stanca e preoccupata, rispose: “Voglio solo riposarmi. Ma ditemi, come posso far visita a Lesto?”
Mana, pensierosa, disse: “Solo Ugo conosce l’allenatore della squadra dei Boni, e sa dove sono in ritiro!”
Rita, con impazienza:”E Ugo dov’è?”
Ruth rispose: “Sono due giorni che è in casa. Penso che sia la sua icona quella che apre e chiude la cerniera… forse lei sa dov’è il suo corpo reale.”
Rita, sorpresa: “E… l’icona dov’è?”
Aloe intervenne, quasi divertita: “È in bagno.”
Rita, incredula:”In bagno? Un’icona!? E cosa fa?”
Ruth, sarcastica:”Se fa qualcosa, saranno solo finti problemi!”
A quel punto entrò Ugo, o forse la sua icona: “Chi vedo! La Rita, la bella!”
Rita, finalmente sollevata:”Babbo Ugo, dov’è in ritiro il mio Lesto con la squadra?”
Ugo, serio: “So che sono all’Eremo di Cerbaiolo, ma gli allenamenti sono a porte chiuse.”
Rita, preoccupata:”Ma come faccio a fargli sapere che ho lasciato i voti?”
Pino suggerì:”Mandiamogli un telegramma!”
Mana e gli altri, ridendo:”Un telegramma? Nel 3575?”
Proprio in quel momento rientrarono da scuola Cerase e Lyn. Mentre gli adulti continuavano a discutere su come avvisare Lesto, Lyn, con la sua solita arguzia, si rivolse a me dicendo:
“Nonno, qui nessuno sa come avvisare Lesto. Diglielo tu che Rita è a casa nostra!”
Io, sorridendo, risposi:”Ok, va bene.”
Nota: L’Eremo di Cerbaiolo è un complesso di edifici religiosi nei pressi di Pieve Santo Stefano, distrutto dai tedeschi nel 1944 durante la Linea Gotica e poi ricostruito e restaurato.