Anche nel 3575 è tempo di funghi
Tornata la pace, dopo le scappatelle di Ugo, i due sottocapifamiglia decidono di andare nella boscaglia a cercare funghi.
Pino: “Dove decidiamo di andare? A Mercatale, all’Infernaccio del Palazzo o sotto Civitella!?”
Ugo: “Ho sentito che ha grandinato anche a San Pancrazio, nella Val d’Ultimo!”
Pino: “Ma è troppo lontano, e non abbiamo il pass per quelle zone. E poi una volta c’erano gli orsi!”
Ugo: “Con il cascoben in due secondi ci si arriva. Gli orsi non ci sono più, li hanno mangiati tutti ai tempi della carestia. E per quanto riguarda il pass, non ci sono più guardie a terra, e i boschi sono fitti. Non ci vedono!”Continua a leggere
I due partirono e, in meno di due secondi, arrivarono in quella località e si misero a cercare funghi.
Ugo indossava scarpe alte da lavoro senza la punta rinforzata, pantaloni di velluto sintetico e un giubbotto militare delle truppe danesi, utilizzato durante la rivolta delle bricieautonome lapponi. Dopo una giornata di guerra, i militari portarono a casa le ribelli come preda, e tutto finì bene.
Pino, invece, aveva stivali da cavallerizzo, che gli impedivano di piegarsi a causa del gambale alto, e indossava pantaloni corti tirolesi, acquistati in sei decimi di secondo al Cascobengrill durante il viaggio, insieme a una camicia a quadri e un cappello con pennacchio, ma senza pipa, visto che non era fumatore.
Pino: “Ugo, che funghi sono questi? Vieni, che non mi posso piegare!”
Ugo: “Sono Suillus Luteus!”
Pino: “Maremma! Sai anche il nome scientifico!?”
Ugo: “No, è l’autore che l’ha letto nel libro dei funghi!”
Pino: “(!?)”
Ugo raccolse gli esemplari e li mise nel cestello. Avevano un velo rossastro sotto la cappella porosa.
“Fermi tutti, fatemi vedere il pass!” intimò un individuo ai due. Era vestito con una pelle d’orso, prelevata dal museo di San Cassiano in Val Badia, e indossava calze di lana caprina e un cappellaccio con una croce celtica.
Pino: “Ma noi… siamo di Arezzo!”
L’individuo: “Qui siamo in Sud Tirolo!”
Ugo: “Sud Tirolo!? Te l’avevo detto che dovevi fare la revisione al cascoben! Scusi, signor orso vestito, ci siamo persi!”
L’individuo: “Per questa volta vi lascio andare, ma vi sequestro i funghi!”
E così fece. Quando si fu allontanato…
Ugo: “Che figura di merda! Senti, andiamo a Monterchi a comprare un chilo di porcini così non passiamo da coglioni con le donne a casa!”
Pino: “Sì!”
I due tornarono a casa e mostrarono il bottino di porcini.
Mana: “Ma che bei funghi! Dove siete andati?”
Ugo: “A San Pancrazio!”
Mana: “A San Pancrazio? E tu, Pino, con quei pantaloni corti, gli stivaloni e quel ridicolo cappello con pennacchio? Dimmi la verità!”
Pino: “A San Pancrazio!”
Ugo intervenne: “C’erano dei tirolesi, e hanno voluto fare a cambio di abiti!”
Mana: “E gli stivali?”
Ugo: “Per le vipere!”
Mana: “Digli all’autore che trovi una giustificazione migliore!”
EntrO nella famiglia delL’anno 3575
A richiesta dei personaggi, in particolar modo di Cerase e Lyn, entro a far parte della vita di questa famiglia. Le capacità culinarie di Mana hanno influenzato la mia decisione, insieme al riposo ozioso in terrazza a guardare il cielo, fantasticando avventure spaziali e terrestri.
Cerase: “Questo è l’avo Cesare!”
Ugo: “Chi è?”
Lyn: “Zio, è quello che ha generato tutti noi. Avevamo visto la sua tomba quando incontrammo Dracula, ma a quanto pare non era morto davvero!”
Pino: “Piacere, Cesare. E tu, Lyn, smettila di parlare in aretino! Cosa ti insegnano a scuola?”
Lyn: “È il mantenimento delle origini e delle tradizioni!”
Ugo: “Piacere mio, Cesare. Accomodati accanto a noi. Tra poco arriva Aloe con i biscottini di Mana!” Continua a leggere
Passano alcuni minuti.
Ugo: “Aloe, ce la porti la colazione!?”
Aloe: “Eccomi, non fare lo schiavista sfaticato!”
Ugo, rivolgendosi a Cesare: “Queste bricieautonome sono come bestie feroci se non le domi subito! Vuoi divertirti? Conosco un’amica che ti manda in orbita!”
Pino interviene: “Ugo, fallo ambientare prima, poi gli darai tutte le informazioni che vuoi!”
Io: “Buoni questi biscotti!”
Entra in terrazza anche Ruth: “Mi ha detto Aloe che c’è Cesare. Buongiorno! Non pensavo che tu fossi…”
Ugo la interrompe: “Cesare, la combinazione della cerniera suturante la conosco solo io. Non pensare di fare strane idee!”
Ruth: “Sei un cafone, Ugo. Io volevo solo essere accogliente. Poi, non vedi che è calvo, grassottello e poco attraente?”
Io: “Ora mi incazzo e me ne vado!”
Pino: “Cerase, non farci caso. Uno è preso dal sesso, l’altra è gelosa!”
Entra Mana: “Per pranzo, ravioli e coniglio fritto!”
Io: “Rimango!”