Il periodo repubblicano romano si estende dal 509 a.C., anno della fondazione della Repubblica, al 31 a.C., data della battaglia di Azio e dell’ascesa di Augusto. In questo arco di tempo, l’arte etrusco-italica, che comprendeva anche l’area di Roma, subì l’influenza della cultura greca, e, indirettamente, anche di quella mediorientale.
Un esempio emblematico di questa influenza è il tempio di Giove Capitolino, che, secondo la tradizione letteraria, fu edificato in stile etrusco con decorazioni attribuibili alla scuola di Vulca. Anche la famosa Lupa Capitolina, in bronzo, è un’opera etrusca. Numerosi artisti provenienti dalla Campania, dalla Toscana e dall’alto Lazio lavorarono a Roma, contribuendo alla produzione di decorazioni architettoniche in terracotta durante il III e II secolo a.C. Queste decorazioni, spesso realizzate in serie e a stampo, seguivano uno stile tipico degli artisti dell’Italia centrale, in particolare della Puglia. Anche i primi simulacri delle divinità romane furono modellati in terracotta.
La conquista della Magna Grecia e della Grecia stessa, con i conseguenti saccheggi, introdusse profondi cambiamenti nel gusto artistico romano. Eventi come la conquista di Taranto nel 262 a.C. e di Siracusa nel 212 a.C. portarono a Roma un forte influsso ellenico. Secondo Plinio, la conquista dell’Asia Minore segnò la fine dell’arte primitiva romana, e le tecniche costruttive cambiarono radicalmente. L’abitudine di costruire piani superiori in legno venne abbandonata, e si iniziò a utilizzare il travertino per le fondamenta, rendendo gli edifici più solidi e durevoli.
Come accennato in precedenza, l’arco e la volta etruschi permisero ai romani di coprire ampi spazi e di sviluppare una maggiore varietà negli ambienti interni. Questi elementi architettonici trovarono grande applicazione nei portici. Il vero rinnovamento dell’architettura romana cominciò con la dittatura di Silla e proseguì anche nelle città che egli stesso distrusse durante la guerra contro Mario.
Arezzo, incendiata e devastata da Silla in segno di vendetta per il suo supporto a Mario con denaro e armi, ricevette un nuovo Foro. Fu allora che iniziarono a prendere forma gli impianti sportivi e i tre templi situati nell’area di San Jacopo, parte di un piano urbanistico che continuò anche sotto Mecenate e proseguì nel secolo successivo.