Il sapore della pesca

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Un frutto estivo affascinante per il suo valore nutrizionale e per i suoi segreti vegetali.

Il SAPORE della pesca e’ dolce e acido, per la presenza di acido malico e citrico Questi due acidi sono protettori della pesca contro parassiti che possono attaccarla.
L’ODORE, il profumo della pesca sono dati da molecole positive, capaci di generare in noi una sensazione di benessere, sono terpeni alcolici, acido valerianico e caprilico ed acetaldeide.

ACQUA BIOLOGICA.
La pesca e’ un frutto che dura poco dopo essere stata colta perché e’ ricca di acqua.
Più un frutto e’ ricco di acqua, prima va a male.
L’acqua della polpa della pesca e’ finalizzata all’ apertura del nocciolo che contiene il seme. Il nocciolo e’ unico e resistente per proteggere il seme dai forti raggi solari.
Tutto e’ stato finalizzato dalla natura.
I frutti estivi hanno la caratteristica vegetale di avere o un unico grande nocciolo (pesca, albicocche, susine …) oppure tanti semi ( melone, anguria, fichi…).

La pesca e’ una grande goccia di acqua biologica, per il 99% e’ acqua.
Il COLORE della pesca giallo-arancione e’ generato dai carotenoidi, beta carotene in discreta quantità.
I carotenoidi sono vitamine, che insieme alla vitamina C, contribuiscono a mantenere fresca e giovane l’epidermide “pelle di pesca”.

Passiamo a conoscere la reazione allergica che la pesca può scatenare.
Dico subito che e’ una reazione di difesa della sua integrità.
ALLERGIA 
Le pesche possono scatenare in alcune persone una reazione allergica.
L’allergia alla pesca e’ un romanzo di biochimica vegetale.
La pesca ha selezionato nel corso della sua evoluzione come pianta e frutto vegetale alcune proteine, ubicate sulla sua superficie, nella sua buccia.
Si chiamano Lipid transfer protein (proteina di trasferimento dei lipidi), in sigla LTPs.
Hanno la funzione di difendere la pesca dai parassiti e dall’ambiente.
La pesca esiste non per essere mangiata dalla bocca umana, esiste sopratutto per garantire la sua specie.
La buccia della pesca e’ ricoperta da strati di materiale lipidico che riduce la perdita dell’acqua e si oppone all’ingresso nella sua polpa di funghi e batteri patogeni.
Le LTPs sono proteine e contribuiscono alla formazione di questo rivestimento lipidico di difesa e hanno il compito di trasportare verso lo strato esterno due molecole prodotte all’interno della polpa, che si chiamano: cutina e suberina, molecole idrofobe.
Poiché la pesca e’ sopratutto acqua, la cutina e la suberina non potrebbero stare della polpa, vengono veicolate verso la superficie esterna attraverso le proteine di trasferimento dei lipidi ( Lipid transfer protein).
Sono queste proteine vettrici che possono attivare una reazione allergica.
Togliere la buccia si eliminano queste proteine e non si ha allergia.
Adesso ci fermiamo, prendiamo una pesca, guardiamola, e mentre la mangiamo, ascoltiamo il suo millenario linguaggio.
La pesca e’ un libro vegetale

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Dott. Pierluigi Rossi
Laureato in Medicina Chirurgia è Specialista in Scienza della Alimentazione, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. E’ stato Primario presso la ASL di Arezzo, Servizio Sanitario della Toscana, per 22 anni, Direttore della U.O. Direzione Sanitaria della stessa ASL, dove ha creato e diretto Ambulatorio di Nutrizione Clinica. Docente dal 1995 al 2009 di Scienza della Alimentazione presso la Università degli Studi di Siena. Docente (a.c.) presso la Università degli Studi di Bologna. E’ autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle Calorie, considerato un artefatto scientifico perché il corpo umano utilizza per il suo lavoro metabolico solo energia chimica (ATP) e non certo il calore.

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