Il giudice del Tribunale di Arezzo ha deciso che l’uomo, ritenuto incapace di intendere e di volere al momento del gesto, trascorrerà un anno in una comunità terapeutica
Un episodio di violenza che ha scosso la comunità aretina.
Un 40enne originario della Valdichiana, ma residente ad Arezzo, ha ucciso il suo cane a colpi di balestra, finendolo poi con un coltello, perché convinto che l’animale fosse posseduto dal diavolo.
Il tragico evento risale al 5 novembre scorso, appena un giorno dopo l’adozione del rottweiler da un canile privato.
La scena si è consumata sul terrazzo di casa dell’uomo, sotto gli occhi increduli di un vicino che ha immediatamente chiamato la polizia.
Gli agenti, arrivati sul posto, hanno trovato l’uomo in uno stato di totale confusione. Dichiarava di aver visto nel cane l’immagine del diavolo.
Trasferito subito in ospedale, le analisi hanno confermato che non era sotto l’influenza di droghe o alcol.
Successivamente, una perizia psichiatrica condotta dal perito del Tribunale, Guendalina Rossi, ha stabilito che il 40enne era incapace di intendere e di volere al momento del fatto, ma capace di partecipare al processo.
Il giudice Michele Nisticò ha accolto la valutazione del perito, disponendo un anno di permanenza in una comunità terapeutica per l’uomo.
Non è la prima volta che il 40enne è rimasto coinvolto in episodi di violenza: era stato infatti protagonista di un violento litigio per un parcheggio ad Arezzo in passato.