Giù dal trattore ferito 77enne
Cadendo dal trattore, un uomo di 77 ha riportato vari traumi ed è stato trasportato in codice giallo alle Scotte di Siena.
L’incidente questo pomeriggio poco prima delle 17.30 nelle campagne di Vitiano, nel Comune di Arezzo.
Sul posto sono intervenuti i mezzi del 112 e dei vigili del fuoco, compresi gli elicotteri Pegaso e Drago che si sono rivelati necessari a causa dell’impossibilità degli altri mezzi di soccorso di raggiungere il ferito per le condizioni del terreno agricolo.
L’ex dg Bronchi e l’ex presidente Fornasari
Banca Etruria, assolti l’ex presidente Fornasari, l’ex dg Bronchi e l’ex responsabile di risk management Canestri per «falso in prospetto». Prescritti i reati del 2013
Tutti assolti i tre imputati del processo per falso in prospetto, uno dei filoni dell’inchiesta sul crac di Banca Etruria: si tratta dell’ex presidente dell’istituto di credito Giuseppe Fornasari, dell’ex direttore generale Luca Bronchi e dell’ex responsabile del risk management David Canestri.
La sentenza è stata emessa oggi dal Tribunale di Arezzo.
La procura di Arezzo, con il pubblico ministero Julia Maggiore, nella requisitoria aveva chiesto condanne a un anno e mezzo per Fornasari e Bronchi, e a un anno per Canestri.
Sopralluogo dei tecnici Arpat in una ditta aretina
In una nota odierna l’Arpat comunica che: “l’11 maggio 2021, la Sala operativa della Protezione Civile ha attivato il Dipartimento ARPAT di Arezzo per la presenza di fumi di colore rosso e giallo provenienti da una ditta, che realizza prodotti inorganici a base di metalli preziosi, nel comune di Arezzo.
Oltre ai fumi, è stato avvertito dalle persone presenti nelle vicinanze dell’impianto anche un odore acre irritante per la gola e gli occhi.Continua a leggere
Il nostro personale tecnico, recatosi sul luogo in prima mattinata, ha acquisito informazioni sull’accaduto dal responsabile tecnico di stabilimento e dal responsabile per gli aspetti ambientali e per la sicurezza, constatando che l’episodio si è verificato, in via eccezionale, per una non corretta esecuzione di una normale operazione di trattamento (tecnicamente: neutralizzazione) delle acque reflue per renderle idonee al successivo smaltimento.
Verosimilmente l’accaduto sembrerebbe dovuto ad un utilizzo di un eccesso di reagente acido, che ha determinato lo sviluppo di ossidi di azoto, da cui è scaturita, per una decina di minuti, un’emissione di fumi dal caratteristico colore arancio/rosso accompagnata da odore pungente.
Durante il sopralluogo, il nostro personale ha visionato l’area in cui vengono effettuate le operazioni di neutralizzazione dei liquidi di processo. Si tratta di un’area esterna, identificata come “area di impianto trattamento liquidi di processo”, dove sono presenti due serbatoi, uno destinato all’operazione sopra descritta definita neutralizzazione e l’altro alla decantazione dei liquidi, che vi rimangono fino al loro trasferimento nella zona di stoccaggio temporaneo dei rifiuti destinati a smaltimento.
Il responsabile dello stabilimento ha dichiarato, infine, che l’azienda intende attivarsi, sia da un punto di vista procedurale che impiantistico, al fine di evitare il ripetersi di nuovi episodi emissivi.
Il Dipartimento ARPAT di Arezzo ha provveduto ad informare di quanto accaduto il Comune, la Regione Toscana e l’Azienda Sanitaria, al momento, i nostri operatori stanno svolgendo ulteriori approfondimenti.”
Maddalena De Luca Foto da polesine24.it
Arezzo, nuovo Prefetto: Elisabetta De Luca sostituisce Anna Palombi
Cambio della guardia al Palazzo della Prefettura dopo quasi tre anni: la nuova dirigente è originaria di Benevento e arriva da Rovigo.
Palombi era a capo della della Prefettura di Arezzo nel luglio del 2018.Continua a leggere
Ora assumerà le funzioni di Direttore centrale per l’amministrazione generale presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile.
Il nuovo Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca,55 anni arriva da Rovigo: originaria di Benevento, anzi di Sant’Angelo a Cupolo, due figli, laureata in Legge a Napoli, lauree specialistiche di secondo livello in Governo e Gestione di Amministrazioni e Imprese e in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni.
UDA e il Coordinamento inviano una lettera aperta al sindaco di Arezzo Lettera aperta al Sindaco di Arezzo: le fondazioni comunali non sono un’invenzione dei comitati, delle associazioni, dei gruppi di volontariato, dei sindacati, dei consiglieri comunali che in questi mesi hanno aperto il confronto e il dibattito contestando la prospettiva di costruire, da parte del Comune, specifici enti privati a cui affidare risorse e attività connesse alle politiche educative e sociali, che costituiscono – è bene metterlo subito in evidenza – funzioni fondamentali del Comune medesimo.Continua a leggere
Il suo vicesindaco definisce questa nostra attività e le relative argomentazioni “un dibattito marziano”, tentando di giocare la carta dell’irrisione.
Appare opportuno ricordarle che non sono stati i marziani a parlare di fondazioni: una per i servizi educativi, l’altra per i servizi sociali.
E’ stata la stessa Amministrazione comunale da lei governata, attraverso atti formali e ripetute dichiarazioni pubbliche, in particolare quelle rilasciate dal vicesindaco nonché assessore delegato alla scuola e al sociale.
A tal proposito in primo luogo ricordiamo la delibera del Consiglio comunale n. 81 del 18.11.2020 (Linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso delmandato), di cui lei stesso è stato relatore in quanto sindaco appena rieletto. In questo atto pubblico la creazione delle due fondazioni è posta addirittura tra gli obiettivi prioritari del suo programma (vedasi pagg. 4 e 7 della relazione allegata).
Questo intento è ancor più dettagliato nella deliberazione del Consiglio comunale n. 91 del 22.12.2020 (Approvazione del DUP, documento Unico di programmazione 2021-2025). Negli allegati si trovano descritte sia la “linea strategica 1.2” (istituzione della Fondazione per la coesione Sociale, denominata Arezzo per Arezzo), sia la “linea strategica 1.6” (creazione della Fondazione Istruzione, denominata Arezzo cresce).
Due linee strategiche, niente meno, che individuano espressamente la tipologia degli enti privati: due fondazioni “di partecipazione”, per ciascuna delle quali viene indicata persino la denominazione.
Dunque è lei, sig. sindaco, a collocare, tra i primi e più importanti atti del suo mandato, l’entrata in scena e l’operatività di due enti di natura privata in partecipazione con altri soci (presumibilmente privati), aventi lo scopo di attivare una gestione nuova e diversa, nei settori della scuola e del sociale, esterna al Comune.
Evidentemente non siamo stati noi a scrivere il testo delle due deliberazioni. Il Comune stesso ci ha fornito gli elementi di valutazione: è bastato leggere le delibere e il relativo dibattito tra i consiglieri comunali. Il Comune stesso ci ha detto, attraverso le dichiarazioni del vice sindaco, quale struttura avrebbero avuto le due fondazioni a capitale interamente comunale: vedasi in particolare l’intervista rilasciata il 17 novembre 2020 al quotidiano online ArezzoNotizie.
Dagli atti comunali e dalle asserzioni degli attuali amministratori deriva il nostro interesse verso il tema delle fondazioni e le nostre preoccupazioni (legittime e circostanziate) sugli scopi che alle fondazioni saranno attribuiti e sulle dotazioni, soprattutto economiche, che a queste saranno conferite, con il rischio di parcellizzare e privatizzare attività e risorse che la legge specificamente connette alle funzioni fondamentali del Comune.
Forse poi il Comune si è accorto, cammin facendo, di non poter attuare queste decisioni – queste linee strategiche – già assunte e pubblicizzate con enfatico entusiasmo.
Forse è vero – come noi abbiamo sempre sostenuto – che un Ente locale non può rinunciare a svolgere le sue funzioni fondamentali, delegandole ad altri soggetti (privati).
Perciò adesso il suo vicesindaco parla di un altro tipo di contenitore, una fondazione soltanto, comunque senza specificarne né la forma, né i contenuti, né lo scopo, né le dotazioni.
Questa mancanza di concretezza non deve stupire.
Per quanto risulta, non è mai stato nominato un gruppo di esperti, interno al Comune, per studiare la problematica delle fondazioni e valutare come, quando e perché costituirle.
E non risultano incarichi formalmente attribuiti all’Università di Siena, a quei docenti nominati dal vicesindaco in diversi comunicati stampa, che dovrebbero redigere (il condizionale è d’obbligo) l’atto costitutivo e lo statuto della fondazione (una o due, non lo sappiamo più).
In effetti il 15 maggio – la data preferita e più volte indicata per presentare questi atti – è trascorso senza esito, per quanto risulta.
Anzi ora viene detto che si procederà con calma, con molta calma e con tanta riflessione.
Meno male, ci sentiamo di aggiungere.
Dunque, se attorno al tema delle fondazioni per la scuola e il sociale si è sviluppato un “dibattito marziano”, la colpa non sta dalla parte di coloro che hanno cercato di capire, analizzare, interpretare gli atti e le parole provenienti direttamente dal Comune di Arezzo.
E’ presumibile che l’Ente, o forse qualche suo amministratore, abbia messo il carro davanti ai buoi, come suol dirsi. Conseguentemente le due linee strategiche, riguardanti le fondazioni, sono state costruite con eccessiva enfasi e scarsa concretezza.
Ci consenta di dire: meglio così, ripensateci, si trattava di un intento sbagliato sotto il duplice profilo della legittimità e del merito.
Comunque, ad ogni buon conto, noi continuiamo le azioni che abbiamo avviato, perché il dibattito sulle fondazioni, suscitato dalla sua giunta, ci consente di coinvolgere e rendere protagonista la collettività aretina, attraverso un percorso partecipativo che ha per oggetto il futuro dei servizi educativi e dei servizi sociali. La partecipazione dei cittadini alle scelte degli Enti locali
un esercizio di democrazia previsto e tutelato dalle norme vigenti in Toscana, in particolare per quanto riguarda le politiche sociali (vedasi la Legge regionale n. 41/2005, art. 3).
Nel frattempo lei avrebbe tutta la possibilità (o meglio, il potere) di far cessare gli equivoci (se di equivoci si tratta) attorno alla vicenda delle fondazioni. E’ sufficiente che faccia rettificare gli allegati alle delibere consiliari n. 81 e n. 91, specificando, con altro idoneo atto pubblico, che il Comune ha rinunciato all’intenzione di creare le due fondazioni di partecipazione.
Questo sì, farebbe chiarezza, molta più delle ondivaghe dichiarazioni dei suoi collaboratori.
La ringraziamo per l’attenzione e distintamente salutiamo.
La Presidente Comitato
Il Rappresentante Coordinamento
“Unione Donne per Arezzo”
“Arezzo non ha bisogno di fondazioni”
(Gabriella Cecchi)
(Stefano Mannelli)
La Fiera Antiquaria torni tra le vie del centro storico di Arezzo e non vada in esilio al Prato Interrogazione dei consiglieri Pd Caporali e Gallorini. Entro giugno o al massimo luglio.
Tra le vie del centro storico e non al Prato.
I consiglieri Pd, Donato Caporali e Andrea Gallorini presenteranno un’interrogazione al Sindaco Ghinelli e all’assessore Cherici chiedendo che questo sia il futuro immediato della Fiera Antiquaria. E accendendo un semaforo rosso dinanzi all’ipotesi Prato.Continua a leggere
“La Fiera – ricordano i due consiglieri Pd – ha come sede naturale e storica le vie del centro cittadino e questa presenza diffusa comporta un notevole beneficio economico e di presenze a tutta l’area interessata.
La sede del Prato, che è stata individuata in tempo di emergenza e necessità, non può diventare sede permanente dove ospitare i banchi della prestigiosa manifestazione”.
La scelta del Prato comprometterebbe il futuro della manifestazione: “rinchiuderla nel circuito del Prato per i prossimi mesi significherebbe ridurre di attrattività e potenzialità la manifestazione stessa a discapito degli espositori e delle attività economiche del centro storico”.
Il turismo nel mirino trasformando in area ricettiva l’ex poligono militare di Gragnone” Dichiarazione di Giovanni Donati e Alessandro Caneschi, consiglieri comunali PD “Riprendiamoci l’ex poligono militare di Gragnone per creare un’area attrezzata polivalente usufruibile da tutta la cittadinanza”. Questa è la proposta, in discussione nella prossima seduta del Consiglio Comunale di Arezzo, avanzata dai consiglieri PD Giovanni Donati e Alessandro Caneschi, per mettere a disposizione della città una superficie di circa 6 ettari, oggi in stato di abbandono.Continua a leggere
L’area ha una grande potenzialità dal punto di vista turistico.
Da questi luoghi partono sentieri del CAI e molti cittadini, in questo periodo, stanno riscoprendo il monte Lignano: la vicinanza alla città potrebbe trasformare questa zona in luogo di ritrovo per amanti della mountain bike, trekking o, più semplicemente, della natura.
Auspichiamo che il Comune intraprenda l’iter per l’acquisizione dell’intera area dal Demanio e che ricerchi risorse per rendere questi luoghi usufruibili per tutti.
Le potenzialità sono moltissime: una struttura ricettiva e un’area attrezzata libera potrebbero dare ristoro per chi vuole godere di panorami naturalistici unici e, dall’altra parte, una zona potrebbe essere utilizzata per spettacoli e concerti.
Inoltre nell’area demaniale è presente un tratto di circa 250 metri del vecchio tracciato della ferrovia Arezzo-Fossato di Vico che potrebbe essere riqualificato per la sua fruibilità come ciclopista, con i finanziamenti previsti dalla Regione Toscana e con la creazione anche di un piccolo museo itinerante usufruibile anche alle scuole, per non dimenticare la storia dei nostri luoghi.
Recuperare alla città questo luogo sarebbe un investimento importante per dare forza ai nostri operatori che investono sul turismo lento, del benvivere di cui la nostra città può diventare riferimento.
Marco Donati (Scelgo Arezzo):”ritardi della giunta Ghinelli inaccettabili.
Frazioni, quartieri e parte del centro senza internet veloce.
Chiederemo una commissione d’inchiesta” “Ritengo necessario intervenire sulla lentezza delle procedure che blocca la messa in opera della fibra ottica. Forse qualcuno vuole una città in declino a 56k ma noi ci opporremo, per quanto possibile.Continua a leggere
Spesso in politica si fa lo ‘scaricabarile’ ma questa volta non possiamo. Molti cittadini non riescono a usufruire della fibra e di internet veloce per responsabilità della Giunta Ghinelli.
Aziende e strutture ricettive che non dispongono di collegamento, studenti che non accedono alla dad, a piattaforme di lavoro, formazione e tempo libero.
Queste le conseguenze concrete dei ritardi amministrativi.
Sentiamo parlare da alcuni giorni di una fantomatica manovra economica per il rilancio di Arezzo e contemporaneamente verifichiamo che la città è fanalino di coda in Toscana per le infrastrutture immateriali e rischia di dover rinunciare alle risorse pubbliche messe in campo dalla società Infratel per le aree marginali. Per intenderci: le frazioni più piccole e lontane.
Credo che ci siano tutti i presupposti per chiedere che il Consiglio Comunale istituisca una commissione d’inchiesta per accertare le responsabilità politiche e amministrative. Avanzeremo la proposta nella prossima conferenza dei capigruppo”.
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