Nella notte di Piazza Grande, la Giostra del Saracino dedicata al Giubileo della Speranza ha regalato emozioni da batticuore fino all’ultima stoccata. Porta Santo Spirito ha conquistato la sua 41ª Lancia d’Oro al termine di una delle edizioni più combattute degli ultimi anni: prima uno spareggio a quattro con tutti i quartieri appaiati a quota 9, poi un duello finale con Porta Sant’Andrea che ha inchiodato la città al silenzio prima dell’esplosione gialloblù.
La serata si era aperta con il botto di Porta Crucifera: Gabriele Innocenti, primo a scendere in lizza, ha infilato un cinque che ha infiammato il popolo rossoverde. La risposta non si è fatta attendere. Porta del Foro, con Francesco Rossi, ha pareggiato i conti colpendo il cuore del Buratto, mentre Gianmaria Scortecci (Santo Spirito) e Tommaso Marmorini (Sant’Andrea) hanno firmato due solidi quattro.
Nella seconda serie di carriere la tensione è salita. Lorenzo Vanneschi ha mantenuto in corsa Porta Crucifera con un quattro, ma il capolavoro è arrivato da Elia Cicerchia: fresco di cambio-cavallo, passato all’ultimo su Toni dopo la zoppia di Olympia, il giostratore della Colombina ha centrato un cinque fondamentale, imitato poco dopo da Saverio Montini con i colori biancoverdi. Il debutto di Matteo Vitellozzi, chiamato a chiudere i giochi per Porta del Foro, si è fermato su un quattro che ha spedito tutti allo spareggio generale.
Nel primo spareggio la pressione ha giocato brutti scherzi: Innocenti è scivolato su un due, Scortecci e Montini hanno segnato due quattro fotocopia, mentre Rossi ha visto il suo tre ridotto a uno per la carriera lenta. Fuori Porta Crucifera e Porta del Foro, dentro Santo Spirito e Sant’Andrea per il colpo decisivo.
Il silenzio della Piazza si è fatto quasi irreale quando Elia Cicerchia ha lanciato Toni verso il Buratto: il cinque è stato netto, perfetto, da manuale. A Marmorini serviva la stessa impresa, ma il suo colpo si è fermato sul quattro. È esplosa la Piazza in un tripudio di giallo e blu: bandiere, fumogeni, cori che hanno avvolto l’antica lizza come in un abbraccio.
Per la Colombina è il successo numero 41, un trofeo dal sapore speciale perché legato al Giubileo: “Un sogno realizzato — ha detto Cicerchia tra le lacrime —. Vincere così, con un nuovo cavallo e dopo due spareggi, è un’emozione indescrivibile”. I Bastioni possono tornare a brillare: la Lancia d’Oro resta a Porta Santo Spirito, simbolo di speranza e della magia senza tempo della Giostra del Saracino.