Da una parte Michele Menchetti, detto anche Il Cartuccia, uno che ti fa più interrogazioni lui che la Guardia di Finanza nel mese di aprile. Dall’altra, il Partito Democratico, che pare abbia scambiato la campagna elettorale per una maratona di comunicati.
Il risultato? Un bagno di parole, fogli, PEC, virgole, punti e sbadigli. L’aria è talmente satura di comunicati che la centralina dell’ARPA ha chiesto una pausa.
“L’erba cresce, i treni ritardano, ma noi inviamo comunicati!” – recita ormai il nuovo motto del PD aretino, ricamato anche su tovagliette da bar e mutande della festa dell’Unità.
Tutto è iniziato quando il PD ha deciso di pigiare sull’acceleratore. Obiettivo: scrivere più di Menchetti. Ma attenti: lui non è uno che si lascia battere sulla carta. Letteralmente. Font 12, margini stretti, mozioni a raffica. È capace di citarti il regolamento urbanistico anche in una discussione sulla pizza con o senza acciughe.
E così, ogni giorno un comunicato. A volte due. A volte tre. A volte… “Ma basta, o che vè preso?” – ha chiesto pure una stampante del Comune prima di autodistruggersi per protesta.
Tra il coordinamento provinciale e il gruppo consiliare comunale, si parla di quasi 40 comunicati in 30 giorni. Praticamente una newsletter quotidiana con dentro tutto: erba alta, sicurezza bassa, sanità assente, antenne troppo presenti, la pista da motocross a Ponte alla Chiassa. Se ti distrai, rischi di trovarti un comunicato pure nel caffè.
Ma attenzione! Menchetti non molla. Pare stia preparando una super interrogazione con allegati, appendici, bibliografia e disegni fatti a mano, giusto per far vedere chi comanda nel regno delle mozioni che non passa nessuno.
Nel frattempo, Arezzo sprofonda nelle buche, i marciapiedi fanno sciopero, la sanità aspetta e la gente legge i comunicati solo per vedere chi la spara più grossa.
“È come Sanremo – dice un cittadino rassegnato – ma senza musica e senza premi.”
Resta solo da capire chi vincerà: il PD con la Prosa Infinita o Menchetti con la Saga delle Interrogazioni Eterne. Nel dubbio, il computer dell’ufficio stampa del Comune ha chiesto il contratto nazionale degli scrittori.
E intanto, le buche. Quelle sì, sempre lì. A leggere anche loro.
Aretiniii allerta !
Ci vogliono improsare !!!