16.1 C
Comune di Arezzo
martedì, Aprile 29, 2025
HomeBlogsLa notte maledetta

La notte maledetta

Un viaggio nel cuore selvaggio del Messico si trasforma in un susseguirsi di imprevisti, pericoli e decisioni al limite

-

Parte 1

Eravamo arrivati su una spiaggia nella Baia di Conception, nel Golfo della California. Il gruppo era composto da 12 persone: tre romani, due fidanzati (o pseudo-fidanzati) e un single, la “capessa” di Firenze, noi quattro di Arezzo (io, la mia ex moglie e due nostre amiche), madre e figlia di Napoli, e un ragazzo di Milano.

Alcuni di noi si misero a giocare a pallavolo, ma io mi infortunai al tendine d’Achille. Per fortuna eravamo vicini a un ristorante gestito da un americano sposato con una messicana. Mi diede un antidolorifico e mi fece accomodare su un divano all’interno, accendendo la TV sopra il bancone del bar.

Sul canale apparve il meteo: “Hurricane”. La cartina mostrava proprio la zona dove ci trovavamo, attraversata da una striscia rossa. L’americano iniziò subito a sprangare finestre e porte con assi e chiodi. Mi spiegò che entro 12 ore sarebbe arrivato un uragano, a cui avevano dato un nome maschile perché proveniva dal Pacifico (a differenza di quelli dal Golfo del Messico, che ricevono nomi femminili).Continua a leggere


Parte 2

Dopo aver sventato un tentativo di rapina con la tecnica del “torello” due giorni prima, la fiducia del gruppo – specialmente del mio equipaggio – nelle mie decisioni era assoluta.

Dopo l’insabbiamento della Golf alla Baia della Muerte, riuscimmo a raggiungere una casa di peones che avevano un pick-up. Mi fecero prendere un canapo da un bidone pieno di piattole giganti (!), e con quello riuscimmo a rimettere l’auto in carreggiata.

Durante il tragitto ci attraversarono la strada un coyote, un’alce messicana e potemmo guadare un torrente, passando sopra un serpente spesso quanto un tronco di ciliegio. Raggiungemmo finalmente la statale SS1 della California, e presso un bar-distributore facemmo il pieno di gasolio, osservati da un gruppo di avventori poco rassicuranti.

Calò presto la notte. Una Ford Mustang ci superò, e io decisi di accodarmi per sicurezza: sulle strade notturne, infatti, capita spesso di trovare mucche addormentate, che sono causa di molti incidenti mortali.Continua a leggere


Parte 3

La mattina dopo decidemmo di andare al punto di unione tra il Pacifico e il Golfo. Fu la giornata della scogliera. Al calar del sole, ci salvarono, soprattutto grazie a me. Gli altri, che non erano venuti con noi, avevano trovato solo due container pieni di fori nel pavimento, da cui già spuntavano le blatte. Le donne, invece, avevano trovato solo una stanza per sei persone: era tutto esaurito…
Mi allontanai, disgustato, e chiesi dov’era il miglior hotel della zona. Mi indicarono un posto da “Mille e una notte”, con giardino, piscina e uno stile palladiano. Entrando, mi confusi subito tra i turisti che stavano in piscina. Mi procurai la chiave dello spogliatoio e un accappatoio. Non avevo né valigia né dollari: portavo solo sandali, pantaloni corti, il costume sotto e una maglietta.Continua a leggere

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
- Advertisment -
clickandfly dervizi foto video con drone o senza per agriturismi cantine

Dello stesso autore

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente.
Con una donazione puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal