11.8 C
Comune di Arezzo
giovedì, Marzo 27, 2025
HomeBlogsAi Stories: Iniziare da Shakespeare

Ai Stories: Iniziare da Shakespeare

Quando la cura passa per l’oblio: una terapia contro il tragico che svuota la memoria

-

Iniziò da Shakespeare. E fu abbastanza semplice. Chi legge più Shakespeare? Cercò Shakespeare nella libreria. Trovò “Amleto” e “Giulietta e Romeo”. Non leggeva più quella roba dalle scuole superiori. Buttò una tragedia al giorno, come gli aveva consigliato il dottore, e si sentì meglio.

“Si liberi dal tragico” gli aveva detto. L’aveva fatto.

La letteratura del XIX secolo gli svuotò l’intestino e una buona metà della sua libreria. Erano tutti libri e ricordi di sua madre e gli dispiaceva ma insomma: lo faceva per la salute. E con la salute non si scherza e non si tentenna.

Con la letteratura del XX secolo fece più fatica. “Siddhartha” di Herman Hesse, ad esempio, gli aveva proprio cambiato la vita. Anzi: avrebbe voluto rileggerlo e lo tenne sul comodino per qualche giorno. Il dottore fu categorico: “La bile non migliorerà!”. Lo buttò.

Passò alla musica quando iniziarono a cadergli i capelli. Aveva una corposa discoteca. Pochi cd, per carità. Era un uomo del vecchio millennio. Gli piaceva mettere su un disco, stappare una bottiglia di vino e bersi qualche bicchiere seduto in poltrona col sottofondo di Mozart o di Chet Baker.

Ci mise tre mesi ma fu risolutivo. DottorAI si congratulò: “Per Natale tornerà a pettinarsi”. Del suo medico in carne ed ossa non sapeva più nulla: anche lui, un po’ come tutti, s’era ammalato.

Per quel sibilo che aveva nei polmoni smise di andare a teatro. Era un ambiente che già frequentava poco. Non aveva ancora capito se doveva mettere la cravatta e ne aveva una sola nell’armadio. Figurarsi! Poi non la metteva e nessuno se ne lamentava ma questo non se lo ricordava mai. Andava a teatro giusto se c’era un nome, una star, qualcuno che voleva vedere, per rendersi conto. E poi s’addormentava tra il 20mo e il 50mo minuto. Sempre così, la solita storia. Che poi, con quel polmone che fischiava, poteva essere un problema.

“Dorma sul suo divano e starà meglio!” gli consigliò l’intelligenza artificiale. Così fece e non fischiò più se non per qualcosa che ne valeva la pena e non faceva danno.

Con il cinema il medico fu più disponibile. “Che facciamo: vogliamo eliminare tutto? Qualche film lo può guardare ma senza esagerare. E soprattutto: cinema commerciale. Film senza pensieri. Sono i pensieri che generano tossine. Se lo ricordi. Più pensa più s’ammala. Se vuole posso citarle alcuni importanti operatori medici del passato che si sono espressi su questo argomento”. No, grazie.

Cominciò a passeggiare, per non pensare. O per pensare “pensieri verdi” come dicevano in televisione. “Pensieri leggeri”: la macchina da lavare, la spesa da fare, la pasta da cucinare. Pensieri veloci, senza passato e con poco futuro.

Di futuro suo, invece, ne vide molto. Precauzioni ne aveva prese a sufficienza. Purtroppo senza sapere più nulla di sé, della sua storia, della sua famiglia, della sua città, di chi gli stava intorno. Chi gli stava intorno?

Leggeva a fatica, scriveva il meno possibile. Dimenticava facilmente e si dimenticò.

Visse in salute ma per i giorni che perse non ci fu nulla da fare: l’assenza che gli era entrata dentro non si fece scacciare.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Gianni Micheli
Gianni Michelihttp://www.giannimicheli.it
Gianni Micheli Giornalista, scrittore, regista, attore, musicista e collezionista di storie. Sulla carta, sul web, in teatro e a scuola, ha una particolare predilezione per la scrittura creativa, la drammaturgia dedicata all’infanzia, la multiculturalità e per il teatro civile. Dal 2012 è uno degli autori della Staffetta di Scrittura Creativa organizzata da BiMed (Biennale della Scienze e delle Arti del Mediterraneo). Nel 2020 è uscito Testone il piccione, Vertigo Edizioni. Nel 2021 con Lezioni d’amore e di chitarra, Edizioni Helicon. Ha collaborato, tra gli altri, con Stefano Massini, Ottavia Piccolo, Amanda Sandrelli, Dario Brunori, Margherita Vicario, Moni Ovadia, Marisa Fabbri. È apparso sulla Rai e La7. Parte dello staff di Officine della Cultura è responsabile dell’ufficio stampa di alcuni importanti festival nazionali. È tra i fondatori dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. www.giannimicheli.it - www.giannimicheli.eu
- Advertisment -
clickandfly dervizi foto video con drone o senza per agriturismi cantine

Dello stesso autore

Ai Stories: Lo spazzolino

Ai Stories: la sveglia in blu

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente.
Con una donazione puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal