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PFAS ad Arezzo: Legambiente invita alla cautela e si affida ai dati ufficiali

Dopo la pubblicazione del dossier Greenpeace, Legambiente Arezzo si affida ai dati ufficiali e chiede monitoraggi costanti

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Legambiente Arezzo interviene sulla questione dell’inquinamento da PFAS in una fonte di distribuzione dell’acqua della città, emersa il 22 gennaio con la pubblicazione del dossier di Greenpeace “Acqua senza veleni”. L’associazione adotta una posizione prudente, affidandosi alle analisi e alle valutazioni degli enti competenti, in particolare USL e ARPAT.

L’indagine condotta da Greenpeace tra ottobre e novembre 2024 ha portato alla segnalazione dei risultati alla Regione Toscana, al Comune di Arezzo e all’ASL, innescando una campagna di monitoraggio straordinaria da parte del gestore Nuove Acque. Le analisi effettuate a novembre hanno rilevato concentrazioni di PFAS inferiori ai limiti di quantificazione, un dato rassicurante ma che, secondo Legambiente, non deve far abbassare la guardia.

L’invaso di Montedoglio, principale fonte di approvvigionamento idrico, assicura un’elevata qualità dell’acqua, sebbene sia necessario un monitoraggio costante per prevenire eventuali contaminazioni lungo la rete di distribuzione.

Attualmente, il limite normativo per i PFAS (100 ng/L) entrerà in vigore solo nel gennaio 2026, per consentire ai laboratori di adeguarsi con le strumentazioni necessarie. Nel frattempo, una possibile revisione della direttiva europea potrebbe introdurre limiti più stringenti, misura che Legambiente sostiene nel rispetto del principio di precauzione e delle più recenti evidenze scientifiche.

L’associazione esprime inoltre preoccupazione per la diffusione di notizie allarmistiche da parte di alcuni media, sottolineando l’importanza di mantenere la fiducia nella qualità dell’acqua potabile del rubinetto, sottoposta a controlli costanti. Un eventuale passaggio all’acqua in bottiglia comporterebbe impatti negativi sia ambientali che economici.

Legambiente chiede agli enti competenti di proseguire con monitoraggi rigorosi e di garantire trasparenza nella comunicazione dei dati. Alla Regione Toscana, in particolare, viene sollecitato un impegno maggiore nel monitoraggio e nella gestione di eventuali criticità legate alla qualità delle acque.

Infine, il prossimo 9 maggio Arezzo ospiterà il quarto Forum regionale sull’acqua, con un focus sul suo utilizzo industriale. L’evento sarà un’occasione per approfondire il tema dei PFAS e discutere strategie per la tutela della risorsa idrica.

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