Foto: S.S. Arezzo
Forse ispirato da Gaddini, allenatosi a parte per non condividere alcun schema con i suoi nuovi compagni, il mister sembra aver utilizzato un vero e proprio tubo da caleidoscopio per schierare la squadra. Purtroppo, però, l’impressione è che il tecnico fosse confuso e privo di una chiara strategia.
Forse la partita era stata preparata immaginando condizioni diverse, magari con un vento meno intenso e proveniente da est, ma rimane difficile spiegare certe scelte: Mawuli centravanti che ruolo ha? Il centrocampo sembrava completamente bypassato da lanci lunghi sugli esterni, dove gli avversari ci sovrastavano in velocità sin dai primi minuti. Non è stato sorprendente che abbiano segnato già dopo appena 18 minuti, portandosi sull’1-0.
La curva, comprensibilmente infuriata, ha iniziato a farsi sentire verso la fine del primo tempo, esortando i giocatori a tirare fuori gli attributi. Unica nota positiva della prima frazione è stata la splendida rovesciata di Pattarello, degna di una partita di ben altro livello.
Nella ripresa, però, il “caleidoscopio” del mister ha continuato a girare a vuoto. Guccione non riusciva a dare qualità nelle aperture e nelle costruzioni, e i cambi effettuati – Righetti, Capello e Renzi – sembravano più tentativi disperati che soluzioni pensate. Montini è stato spostato a destra, ma quando ho visto Ogunseye entrare, ho pensato: “Adesso ci fanno il 2-0”. E così è stato.
La scelta di togliere Santoro, nonostante la sua scarsa efficacia, ha lasciato Renzi praticamente solo a centrocampo. Il risultato? Ulteriore confusione tattica, e un’altra rete subita dopo il solito lancio lungo e una ripartenza letale. A quel punto, con la squadra sotto 4-0, molti di noi hanno abbandonato lo stadio.
La partita è finita 4-2, con due gol segnati nel finale da un Arezzo comunque privo di rapidità, fisicità e tempismo. Il mister, però, sembra incapace di dare un’identità alla squadra, rendendo la situazione ancor più caotica.
Per concludere, caro mister, il caleidoscopio – per chi non lo sapesse – è un tubo magico che, ruotando una parte, cambia il disegno grazie ai vetri colorati inseriti al suo interno. Ecco, forse sarebbe ora di smettere di girarlo a caso e di iniziare a costruire una squadra con idee più chiare.