Nessuno avrebbe mai immaginato di trovarsi in una rotta spazio-temporale, incrociando un’astronave proveniente dal 409 a.C., con a bordo Magone Annibale e altri condottieri dell’antichità.
Anche io scesi dal mio mezzo e, dopo una breve discussione con il conducente dell’astronave, proposi una soluzione originale per risolvere la questione della precedenza temporale: una partita a scopa tra me e Magone.
Ci sedemmo su due colonnini segnatempo, uno di fronte all’altro, a bordo di un canale spaziale di scorrimento. Ogni canale ha due sensi di marcia nel tempo: uno in avanti e uno all’indietro. Tuttavia, agli incroci, la precedenza non è data a chi viene da destra, perché destra, sinistra, sopra e sotto non esistono nel sistema spazio-temporale. La precedenza spetta a chi ha iniziato a scrivere queste bischerate per primo… cioè io!
Però, con un tocco di generosità, concessi al celebre passeggero una possibilità. Magone accettò la sfida con un sorriso, dimostrando un’inaspettata simpatia.
Magone, al suo arrivo in Sicilia presso il promontorio Lilibeo, aveva sferrato un assalto a Selinunte, l’odierna Castelvetrano, a soli 14 chilometri da Trapani. Con il supporto di alleati giunti da Segesta, Calatafimi e Salemi, aveva guidato un esercito di 40.000 uomini e 20.000 siculi verso la città di Imera, oggi Termini Imerese.
La città contava sull’alleanza con i Siracusani, e in suo aiuto era accorso il condottiero Diocle. Tuttavia, alla vista del numeroso esercito di Magone, Diocle fuggì verso Siracusa, temendo un successivo attacco alla sua città. Prima di partire, consigliò agli Imeresi di abbandonare la città. Con 25 navi siracusane richiamate dall’Egeo, molti cittadini riuscirono a scappare, ma 30.000 persone furono uccise, molte nello stesso luogo in cui era caduto il nonno di Magone, Amilcare.
Magone tornò a Cartagine con un immenso bottino di guerra. Tre anni dopo tentò l’assedio di Akragas (l’odierna Agrigento), ma una pestilenza scoppiata nel suo accampamento lo portò alla morte.
“Oooh, non mi attaccherai mica la peste! E non mischiare le carte, le dò io!” gli dissi, prendendo il controllo della situazione. Passai per primo perché vinsi. Magone, si scoprì, sapeva giocare solo a dadi.
Dopotutto, questa storia la scrivo io, e la precedenza è mia!