Tre: “Sei, sei uno sfaccendato, uno che ha preso brutte abitudini… ma sei anche intelligente, geniale!”
Sei: “Insomma, vuoi dire che se mi impegno potrei valere di più?”
Tre: “No, no! Potresti valere trentasei se moltiplichi le tue capacità!”
A quel punto interviene Dodici: “Allora io potrei valere centocuarantaquattro!?”
Tre: “Certo! Più si cresce e più, moltiplicando gli sforzi, si vale sempre di più!”
Dodici: “Allora tu saresti una nullità rispetto a noi?”
Tre: “Poveri stolti, io sono il numero perfetto, il numero di Dio, la Trinità! E sono più furbo di tutti! Avete mai visto tre coglioni insieme?”
Arriva Uno: “Sì, voi tre!”
Tre: “Sta’ zitto, piccoletto! Sei il più minuscolo di tutti e vali meno di una prova al Prato di Arezzo!”
Uno: “Ragionate e seguitemi in questa logica di analisi matematica. Se ogni numero positivo, senza moltiplicare, si divide per un numero che si avvicina allo zero, il risultato diventa sempre più grande. Ad esempio:
- 50 ÷ 10 = 5,
- 50 ÷ 5 = 10,
- 50 ÷ 2 = 25,
- 50 ÷ 1 = 50.
E se ora mi dividessi per 0, secondo una teoria dei limiti, varrei infinito, senza moltiplicare i miei valori!?”
Nel frattempo arriva Nove, attirato dal capannello di numeri: “Io vi dico, e sono la conferma, che anche io valgo un numero talmente grande da essere infinito, se mi divido per 0. Ma è una falsa interpretazione della logica matematica! Partendo da un presupposto aritmetico valido, se usiamo un divisore negativo, più il divisore diminuisce, più il risultato cresce!”
Io: “Zitti tutti! Spengo la calcolatrice!”