Saione, quartiere vivace e multietnico di Arezzo, si è ormai guadagnato un nuovo titolo di prestigio: “Il Bronx de’ noantri”. Qui, tra un kebab e un bicchiere di vino scadente, si dipanano scene che sembrano rubate a un film di Tarantino, con commercianti improvvisati sceriffi e ladruncoli dalle mani più veloci di un cowboy.
Dopo Campo di Marte e i Giardini Porcinai, ormai diventati un cantiere perenne che manco l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, e il Colle del Pionta, dove la sicurezza è una leggenda metropolitana degna delle fate di Avalon, tocca a Saione prendersi i riflettori. Il quartiere, infatti, offre un’attrazione gratuita e interattiva: il brivido di sentirsi in pericolo h24. Chi ha bisogno di Netflix quando puoi vedere la vita reale? Scazzottate, urla e ladri in azione sono il nuovo reality show che nessuno ha chiesto.
I commercianti, esasperati, hanno ormai sviluppato capacità da vigilantes. Armati di coraggio (e, a volte, di scopa o bastone), si trovano costretti a cacciare “fuori di testa” dai propri locali. Le chiamate alle forze dell’ordine, manco a dirlo, si accumulano, ma come in un infinito gioco del gatto col topo, la quiete dura meno di una pausa caffè.
Nonostante gli sforzi della polizia – che in effetti fa incursioni degne di un videogioco d’azione – il quartiere sembra destinato a restare una sorta di “terra di mezzo”: non del tutto controllato, ma neanche lasciato andare completamente in rovina. Una zona grigia dove il confine tra legalità e anarchia è sottile come una lametta.
La domanda resta: chi ha rubato la sicurezza di Saione?
Magari è nascosta sotto il cantiere dei giardini Porcinai o dispersa tra le panchine del Pionta. Nel frattempo, ai residenti non resta che sperare nel prossimo “miracolo urbanistico”, o armarsi di santa pazienza e… forse di un corso di autodifesa.