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Cosimo II de’ Medici: un giovane granduca fragile tra immobilismo e consiglio di famiglia

Il gossip di Cesare Fracassi
Il breve regno di Cosimo II de' Medici, segnato da fragilità fisica, immobilismo politico e un governo condiviso con il Consiglio di Famiglia

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Cosimo II de’ Medici (1590–1621), figlio di Ferdinando I e Cristina di Lorena, salì al trono giovanissimo dopo la morte del padre. Nel 1608 sposò Maria Maddalena d’Austria, figlia di Carlo, duca di Stiria, e sorella del futuro imperatore Ferdinando II. Il loro matrimonio fu celebrato con grande fasto, culminando in uno spettacolare corteo di imbarcazioni sull’Arno. Nominato Granduca nel 1609, il suo governo fu caratterizzato da immobilismo politico e burocratico, come evidenziato dagli storici.

Educato con cura in numerose discipline, Cosimo eccelleva in cosmografia, geografia, matematica e lingue straniere, padroneggiando il tedesco e il castigliano. Ricevette inoltre lezioni di strategia militare da Silvio Piccolomini, generale dell’artiglieria granducale, noto per aver posizionato i cannoni nella fortezza di Arezzo per controllare la città.

Di salute cagionevole, Cosimo fu colpito dalla tubercolosi nel 1614. Sua moglie Maria Maddalena lo accudì con dedizione, rendendo il loro matrimonio uno dei rari esempi di vero amore nella famiglia Medici.

Il padre Ferdinando aveva già avviato una politica di equilibrismo in Europa, e nei primi anni del suo regno Cosimo II si affidò a validi amministratori di origine provinciale, come Cioli di Cortona e Pietro Cavallo di Pontremoli. Tuttavia, negli ultimi anni, debilitato dalla malattia, governava dal letto, dando indicazioni che venivano discusse e approvate in seno alla famiglia, con il contributo dello zio Giovanni, figlio naturale di Cosimo I.

Un aspetto in cui Cosimo non riuscì a eguagliare il padre fu nelle alleanze matrimoniali. Le sue quattro sorelle furono maritate a famiglie di rango inferiore: Caterina ai Gonzaga e Claudia a Federico della Rovere di Urbino. All’epoca non esistevano ancora agenzie matrimoniali!

Infine, un pensiero ironico: se a Firenze avessero prevalso gli Albizzi e gli Strozzi, gli strozzini avrebbero “medicato” i debitori, trasformandosi loro stessi in “medicanti”. Una riflessione che lascia spazio a un sorriso sulla storia intricata della città.

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.

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