IL MISTERO
36 milioni di anni fa, gli Amiti, esseri del 25° pianeta che gira attorno a Trister, stella sfuggita dalla galassia a spirale M33, decisero, per mancanza di energia, di effettuare delle spedizioni extragalattiche al fine di trovare un pianeta per loro vivibile.
Tre arti inferiori esili e lunghissimi di almeno tre metri, forniti di tre segmenti: il primo di 50 cm, che serviva come il nostro piede, poi una specie di articolazione a 360 gradi; il successivo segmento era fornito di tre ossa a spirale che funzionavano in estensione e distensione come una molla di circa 1 metro. L’ultimo segmento era di 1,5 metri circa, di cartilagine molle, il tutto rivestito di muscolatura striata alimentata da un liquido incolore. Il busto, corto e piccolo, permetteva a loro di non alimentarsi per mesi, solo il capo era lungo e grosso, come un cocomero da 15 kg di Callisto di Alberoro.Continua a leggere
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La loro linfa vitale, prodotta dal grande cervello, era composta da neuroelettroni. Per farla breve, la testa era come una pila intelligente, quindi necessitavano di forme energetiche di sostentamento e sopravvivenza.
Il loro sviluppo era determinato da un’evoluzione batteriologica derivata da sistemi vulcanici primordiali e meteoriti di ghiaccio solido, colpiti da scariche della loro atmosfera: brutti da vedere, ma intelligenti.
Riuscirono ad arrivare sul nostro pianeta e, per prima cosa, la loro spedizione costruì un sistema di produzione di energia nucleare da fusione.
A quei tempi avevamo un solo continente. Si stabilirono nel mezzo della piattaforma continentale e iniziarono a costruire una mega centrale con elettromagneti che, alimentati da vetri solari, riuscivano a tenere sospeso il plasma di un gas ancora a noi sconosciuto, realizzando una fusione continua. Ma ben presto tutto fu abbandonato, e la spedizione decise di lasciare il nostro pianeta. Il metano che fuoriusciva dal suolo, in quell’epoca, li faceva andare fuori di testa, come una ubriacatura da anisetta.
Purtroppo la loro struttura rimase incastrata nello sconvolgimento della piattaforma continentale, ma sempre, a sprazzi, funzionante, provocando sparizioni inspiegabili, leggende e storie…
IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE
Dove si formano gli uragani che sconvolgono le isole caraibiche e gli Stati Uniti, dove l’acqua del mare raggiunge in superficie i 28 gradi e dal fondo del suolo marino esalano bolle di metano, tali da colpire nel loro proseguo accidentale navi e aerei.
Ebbene, in questa zona nel 2103, l’ammiraglio cinese di origini tibetane, Lang Gohi Ahto, volle fare una spedizione con un battiscafo atto alle maggiori profondità.
Vi domanderete: perché un ammiraglio cinese e non statunitense o di altra nazione?
Ebbene, dal 2065 la Cina aveva assorbito tutte le maggiori economie mondiali, erano stati repressi tutti i focosi arabi integralisti, e tutto il commercio dipendeva da quelle oculate fessure (occhi) dell’imperatore a vita. Non parlava mai in pubblico, sempre con la stessa espressione, ma bastava un movimento delle palpebre per designare la morte, lo sterminio di intere popolazioni, partiti, o movimenti, e pure di sistemi economici concorrenziali. Nulla era servita la rivolta dei ventagli del 2061, determinata da malcontento sociale dovuto a un surplus di produzione senza un giusto mercato di assorbimento.Continua a leggere
Tornando al nostro ammiraglio Lang Gohi, il suo battiscavo fu attratto da un punto specifico di questa zona. Fortunatamente, questa attrazione pericolosa si interruppe, e il battello poté raggiungere il fondo in modo docile e leggero. Si prepararono i sommozzatori scafandrati, Lio Peng e Zag Locin. Entrambi uscirono dalla porta pressurizzata.
Lio Peng: “Zag Locin, e ora dove si va!?”
Zag Locin: “Lio… so na bella… qui non vedo niente di anormale, salvo relitti di aerei e navi!?”
Lio Peng: “Vedo un cartello laggiù, andiamo, forse sarà una indicazione!?”
Dopo essersi avvicinati al cartello che spuntava dal fondo:
Lio Peng: “È una freccia che indica di là, andiamo, Zag!!”
Dopo un centinaio di metri si trovarono su una strada ferrata o binario a cerchio di circa 400 metri, dove si trovavano carrelli con dei ferri di cavallo giganteschi di più di 20 metri, intervallati da pochi centimetri l’uno dall’altro.
Zag Locin: “Sfruttiamo i jet ad aria e risaliamo per poi ricalarci a vedere che c’è in mezzo!?”
Lio: “Ok, Zag!”
E così fecero. Quando si trovarono dentro questo sistema e struttura circolare, trovarono una sfera di materiale simile al cristallo, ma incrinata, e alcune parti distaccate. L’interno di questa sfera era rivestito da talco solido.
Zag: “Lio, a me sembra una struttura simile a un sistema di fusione toroidale, simile ai nostri tokamak. Ma quello che non mi spiego è: cosa sono questi ferri di cavallo!?”
Lio: “Sono elettromagneti!… Attento… aiuto sono…”
Sbam! Entrambi furono attratti violentemente da uno di questi magneti, che era stranamente deformato. La sua alimentazione risentiva delle scariche elettriche gassose di metano, che si scontravano con particelle di sale del mare.
Così fu risolto il mistero del triangolo. E ora risolveremo il mistero del pentagono!!
IL MISTERO DEL PENTAGONO
È dalle medie che mi pongo sempre questa domanda: come risolvere il mistero dell’area del pentagono. La geometria classica ci offre molti metodi per calcolare l’area di un pentagono regolare:
- A=la misura del lato al quadrato per la costante dell’area, che eˋ 1,72A = \text{la misura del lato al quadrato per la costante dell’area, che è } 1,72A=la misura del lato al quadrato per la costante dell’area, che eˋ 1,72
- A=5 lati al quadrato per il numero fisso 0,688, il tutto diviso 2A = \text{5 lati al quadrato per il numero fisso } 0,688, \text{ il tutto diviso 2}A=5 lati al quadrato per il numero fisso 0,688, il tutto diviso 2
- A=5 volte l’apotema al quadrato, diviso 2, per il numero fisso 0,688A = \text{5 volte l’apotema al quadrato, diviso 2, per il numero fisso } 0,688A=5 volte l’apotema al quadrato, diviso 2, per il numero fisso 0,688Continua a leggere
Ma, per non annoiarvi, potrei elencare altre cento possibilità di calcolo, utilizzando la circonferenza circoscritta e altre figure geometriche. Ho persino incaricato Jhoan Matt di misurare il pentagono con i suoi piedi, ma dopo pochi passi è stato fermato e interrogato.
Si è difeso dicendo che stava solo misurando la figura geometrica della struttura. È stato portato all’interno dell’edificio, privato di tutti gli indumenti per verificare che non avesse ordigni o armi. D’altronde, all’interno del Pentagono lavorano 40.000 persone per la sicurezza nazionale: è la sede centrale del Ministero della Difesa. Solo nel 2001, il volo 77 dell’American Airlines, con 64 persone a bordo, si schiantò contro le mura perimetrali, dirottato da integralisti islamici.
Jhoan: “Sono innocente! Non ho intenzioni bellicose! Sono stato incaricato di misurare il perimetro, mi bastava solo un lato per calcolare l’area!”
L’ispettore: “Ti diamo noi le misure catastali, ma non ti avvicinare più senza autorizzazione!”
Jhoan: “Ok, ho capito!”
E tutto fu risolto, ed io sono molto contento!