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Arezzo, Città del Natale
(e delle scale mobili Immaginarie)

Arezzo brilla come Città del Natale, ma le sue scale mobili spente e transennate lasciano un segno tutt'altro che festivo

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Ah, Arezzo! Splendida città toscana, famosa per il suo patrimonio artistico, la Giostra del Saracino e – come ci ricordano a ogni angolo – per essere la “Città del Natale”. Ma c’è una piccola aggiunta che bisognerebbe fare a questo titolo: Città del Natale e delle Scale Mobili Ferme. Sì, perché se il vostro spirito natalizio vi conduce verso la parte alta della città, preparatevi a un’esperienza che assomiglia più a una prova di resistenza che a un’escursione festiva.

Scale mobili o opere d’arte contemporanea?
Due rampe su dieci delle scale mobili di accesso alla parte alta della città sono ferme, transennate e, verrebbe da dire, malinconicamente dimenticate. Non si capisce bene se siano lì per essere ammirate come installazioni urbane o se un giorno, chissà, torneranno a svolgere il loro umile compito di muovere persone e non solo la loro pazienza.

Il cartello “Fuori servizio per revisione” sembra ormai una decorazione permanente, un elemento caratteristico quanto i mercatini di Natale stessi. Viene il dubbio che la revisione sia un concetto filosofico piuttosto che tecnico. Eppure, in un periodo in cui la città si trasforma in una sorta di Disneyland toscana, tra luminarie e spettacoli, un dettaglio come la funzionalità delle scale mobili potrebbe risultare utile, persino – osiamo dirlo – necessario.

Un caloroso benvenuto (a chi sa scalare)
Immaginate un turista con borse cariche di regali e bimbi per mano, felice di esplorare la tanto decantata “parte alta” di Arezzo. Ora immaginate lo stesso turista mentre, dopo aver individuato l’accesso alle scale mobili, scopre che una rampa è chiusa. Poi un’altra. E alla fine si trova a dover affrontare a piedi una salita che farebbe sudare anche un atleta olimpico. Che esperienza unica! Un biglietto da visita straordinario, davvero.

E non dimentichiamoci di chi ha problemi di mobilità o è semplicemente meno atletico: per loro l’accesso alla parte alta della città diventa un miraggio, un sogno irraggiungibile che svanisce davanti alla barriera di scale mobili mute e transennate.

“Ma è Natale!”
Gli organizzatori dell’evento e l’amministrazione comunale, tra uno spot e l’altro sulla magia del Natale, sembrano aver dimenticato che un’infrastruttura funzionante è il minimo sindacale per un’accoglienza decente. Invece di aggiungere luci e decorazioni, forse sarebbe il caso di dare priorità a qualcosa di più “terra-terra” – o meglio, “scala-scala” – come garantire che gli accessi alla città siano effettivamente funzionanti.

Forse il problema è filosofico: in fondo, il Natale è attesa, sacrificio, e la salita verso la parte alta di Arezzo potrebbe essere vista come una metafora del cammino verso la redenzione. Oppure, più prosaicamente, è una dimostrazione del fatto che anche l’entusiasmo natalizio non può far miracoli quando c’è una gestione infrastrutturale claudicante.

Cara Arezzo, amiamo la tua magia natalizia, ma forse sarebbe il caso di abbandonare le revisioni eterne e abbracciare una semplice verità: accogliere i turisti significa non costringerli a una marcia forzata. Perché, alla fine, le luminarie e i mercatini possono essere belli, ma una scala mobile funzionante è davvero il miglior regalo di Natale.

1 commento

  1. Sarebbe interessante conoscere il numero delle riparazioni/manutenzioni e comprendere se tutto rientra nella normalità operativa e statistica su questi macchinari , anche rispetto agli altri simili installati altrove , per tipo e marche analoghe. Potrebbe essere solo una nostra impressione vederli sempre zoppicanti…..forse .

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Gino Perticai
Gino Perticai
Dal 1973 nel mondo della comunicazione, una breve esperienza Milanese con A.P.C. agenzia di Marketing, con l’avvento delle prime radio in Fm inizia una serie di esperienze nelle radio locali: Radio Torre Petrarca, Radio OK, Golden Radio, Radio Life,  fino al 1998 momento in cui l’innata curiosità e la voglia di sperimentare novità lo portano a maturare il primo interesse sul world wide web. E' da lì che nel 2000 nasce l’idea delle prime testate regionali on line. Fonda Arezzo Notizie e la dirige fino al Giugno 2016. l'Ortica è la sua nuova scommessa.
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