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martedì, Gennaio 14, 2025
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Il pompiere mangiafuoco e Santa Barbara: storia di un eroe contemporaneo

Il gossip di Cesare Fracassi
Una storia inedita di coraggio e protezione che unisce la figura leggendaria di Santa Barbara e l’eroico pompiere Mangiafuoco, in un racconto che sfida le convenzioni e celebra la giustizia

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Non tutti sanno che Santa Barbara è la protettrice dei pompieri (vigili del fuoco), dei minatori, degli artificieri e di una serie infinita di persone che affrontano il pericolo di una morte improvvisa. Non vi racconterò la storia o la leggenda, che sono molte; forse è nata a Nicomedia, come il nostro San Donato, ma io la mia Barbara la faccio nascere al Calcione, sotto Palazzolo, vicino a Lucignano e Sinalunga, e anche Rapolano. Anche se al Cairo, in Egitto, troviamo una Basilica copta a lei dedicata, è venerata in Medio Oriente, forse per il suo martirio per opera di Massimino imperatore, durante la tetrarchia di Diocleziano (quattro sovrani che governavano per difendere e controllare il vasto impero romano).

Mangiafuoco era un pompiere in pensione, uno dei figli di una numerosa famiglia di contadini della fattoria della Fratta, in quei posti vicini al Calcione. Era stato arruolato nel corpo dei vigili del fuoco da un potente personaggio politico locale. Non era il Mangiafuoco di Collodi rappresentato da Walt Disney, ma il vero Mangiafuoco, un conoscitore della vita, colui che regala a Pinocchio cinque monete d’oro.

Un giorno, Mangiafuoco andò a cercare funghi sopra il Calcione e, prima di arrivare nei boschi, attraversando la piana tra Rigomagno e Lucignano, trovò un pastore che, dopo aver adescato una giovane fanciulla con un pezzo di cacio pecorino, stava per abusare di lei, in una posizione consona alle sue esperienze. La fanciulla urlava e si dimenava con tutte le sue forze, mentre le pecore venivano a stento raggruppate dal cane. Mangiafuoco scese dalla sua bici con i freni a bacchetta, accorse in aiuto e, afferrando il pastore per la camicia grigia alle spalle, lo scaraventò di lato. Con tutta la sua forza, liberò la ragazza, Barbara, dalle grinfie del suo assalitore.

In segno di gratitudine, la ragazza portò il pompiere in diverse fungaie del posto, dato che lei era proprio del Calcione! Cosa possiamo dedurre da questa storia? Non lo so proprio! Ah! Che per trovare un posto ci vuole raccomandazione, che i pastori dovrebbero prestare più attenzione alle pecore invece di violentare le giovani, e che il nome non fa il monaco: Mangiafuoco è buono!

Santa Barbara fu in auge nel Medioevo, tanto che molte donne furono chiamate Barbara. Anche nel XVI secolo in Germania, fu una delle quattro grandi vergini. In Sardegna, molte chiese sono dedicate a lei per via delle numerose miniere, ma nel 1969 fu rimossa dal calendario. La sua festa si celebra sempre il 4 dicembre, ma il Concilio di Trento la declassificò perché era considerata troppo bella e giovane, tanto da far infuriare il pastore!?

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.

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