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mercoledì, Aprile 2, 2025
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Diario Pontedera-Arezzo

Il gossip di Cesare Fracassi
Un viaggio tra ricordi, buona cucina e tifo appassionato, culminato in una vittoria sofferta ma meritata per l'Arezzo sul campo del Pontedera.

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Partiamo alle 16:45 da Via Giotto, nella zona della giostra. Il traffico è regolare fino a Firenze, poi imbocchiamo la FI-PI-LI. Anche qui il traffico scorre senza problemi, con solo quattro autovelox lungo il percorso. Arriviamo a Ponte sull’Era e ci dirigiamo verso Ponsacco, ricordando la famosa giornata dello 0-1, deciso dal gol di Cantisani sotto la pioggia, con tutti noi coperti da sacchi della spazzatura per ripararci dal freddo. Seguo il navigatore del cellulare e la mia auto “intelligente” ci porta senza difficoltà alla trattoria dove avevamo prenotato.

Arriviamo con 45 minuti di anticipo e troviamo il locale chiuso. Ci accomodiamo nel giardino, mentre arrivano altri tre tifosi aretini. Poco a poco si aggiungono gli altri del nostro gruppo. La storica oste, che un tempo serviva con gentilezza, è ora sostituita dalla nipote, un po’ scorbutica, assistita da due ragazze sveglie e un ragazzo.

Il nostro tavolo ci ricorda quello del 1-1 dell’anno scorso (gol di Montini e autorete di Donati). Non ordiniamo antipasti, dato il poco tempo a disposizione. Optiamo per tagliatelle al sugo di porcellino di cinta senese, servite direttamente in una gigantesca padella di alluminio. Prendo l’iniziativa e riempio generosamente i piatti degli altri. Poi, con un po’ di tagliatelle del miglior pastificio italiano (7 euro al kg), mi godo il tegame con il sugo rimasto, facendo anche la scarpetta. Come secondo piatto, trippa e lampredotto al sugo in leggera brodaglia. Dopo esserci alzati, prendiamo il caffè e l’ammazzacaffè al bancone e alle 20:25 ci mettiamo in marcia verso lo stadio. Arriviamo alle 20:42 e siamo seduti in tribuna alle 20:45, giusto in tempo per il minuto di raccoglimento in memoria di Schillaci, prima che inizi la partita.

Nei primi minuti l’Arezzo mostra grinta, con due o tre passaggi di Settembrini che innescano Tavernelli e il nostro numero 9. Poi il Pontedera prende il sopravvento, ma il nostro portiere Trombini, come un angelo, vola a chiudere lo specchio della porta. Sul finale, un loro errore ci salva.

Nel secondo tempo ripartiamo bene, ma dopo quattro cambi simultanei soffriamo per 15 minuti, cercando di riorganizzare i ruoli. Tuttavia, la voglia di riportare a casa un buon risultato è evidente, e si lotta in ogni azione. Troise non smette di urlare consigli per tutta la partita. Poi arriva il momento decisivo: Gigli si fa male, probabilmente crampi, e siamo costretti a riorganizzare la squadra con l’ingresso di Gucci. Passiamo a un 4-4-2 e, su un cross di Coccia, Ogunseye incorna di testa e segna il gol che abbatte il Pontedera. La partita si conclude tra qualche trepidazione.

Un pizzico di fortuna e un po’ di rischio ci aiutano, ma non si può parlare di audacia se non si combatte. E ieri sera, tutti hanno dato il massimo, persino la nostra massaggiatrice bionda!

Rientriamo a casa alle 00:20.
Fine.

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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