La sommossa delle bricieautonome
Mana, la più conosciuta delle bricieautonome, in quanto aveva partecipato alla spedizione, nell’anno 3550 circa, sul satellite ghiacciato Europa, di Giove, insieme alla sua amica Aloe e a una vicina di casa, Ranka, quest’ultima con un arto inferiore caratterizzato da ritardo di duttilità e che quindi camminava con difficoltà, destando l’interesse degli uomini o delle loro icone. Insieme, si recarono come delegazione presso le cape — operati, transgender, o femministe dotate di dita lunghe e autostimolanti — per richiedere una partecipazione alle decisioni politiche e amministrative terrestri.Continua a leggere
Le donne umane naturali erano sempre state passive e remissive rispetto a qualsiasi posizione decisionale, in quanto neuronicamente lessate dal loro unico lavoro di procreatrici, e basta.
Quando le tre ribelli si presentarono presso il consiglio supremo terrestre, Mana prese la parola: “Siamo giunte dinanzi a questo supremo consiglio per ottenere una nostra partecipazione decisionale alla legislazione sociopolitica e amministrativa per questi principali motivi: primo, molte di noi, grazie all’inserimento di un reattore nucleare genetico ad espansione integrato da una stampante tridimensionale, hanno creato una nuova genia umanoduttile; secondo, noi tutte dobbiamo soddisfare i piaceri sessuali degli uomini e anche i loro vizietti, e siamo sempre disponibili alle loro esigenze; infine, dobbiamo anche cucinare, lavare, stirare e per di più accudire i figli, essendo dotate di una proteina speciale, e riordinare la casa!”
Dai banchi in alto si alzò Hemmy, una Capasanta, che teneva sopra il suo scrigno “Il Capitale” di Marx, “Lettere dal Carcere” di Gramsci e l’ultimo scritto di Andrea l’Aretino, insomma tutta la libreria della sinistra, e sentenziò: “Prendo la parola a nome e con volontà unanime di questo consiglio. Voi, misere macchine acculturate con le rimanenze di socials preistorici, che non sapete chi sono io, vi invito formalmente a ritornare alle vostre caselle di vita senza una cultura naturale e portatrice di verità. In caso contrario, vi sottoporremo al comitato giudicante di uomini e donne del 3565!”
Per niente intimidita, Mana rispose: “Tu sei Capasanta, mollusco di mare bivalve, della famiglia Pectinidae, e ci rivedremo per questo diniego alle nostre richieste ad Eduardi!”
Il giudizio, l’evasione e le paure di Pino
Dopo qualche giorno dalla presentazione di Mana, Ranka e Aloe presso il gran consiglio, arrivò il cascogiudizio, che racchiuse le tre bricieautonome in carcere con questa motivazione: Mana, un giorno, chiese una cipolla alla sua vicina Ranka per fare un soffritto, ma, lasciando il tegame sul fuoco e avendo avvertito Aloe di stare attenta mentre andava a fare una lubrificazione, il soffritto andò sciupato.Continua a leggere
Era una delle solite motivazioni della sinistra di quel consiglio supremo, che aveva già condannato un uomo calvo per la divisa della capigliatura storta!
Pino e Ugo ben presto si resero conto che senza le bricieautonome non potevano andare avanti a cucinare, lavare, stirare e accudire i figli… Pertanto, tramite Cerase, con la sua voce amplificata, lanciarono un messaggio dalla terrazza del terzo piano sospeso.
Era un messaggio che, con le onde I phone 3575, si propagò per chilometri e chilometri fino a decine di quintalometri. Consisteva in una richiesta di aiuto iconoumano, denunciando l’ingiustizia del giudizio perpetrato contro le tre bricieautonome.
Il carcere dove erano state rinchiuse era una gabbia sospesa di tipo medievale; tuttavia, in caso di liberazione da parte del popolo, che valeva come ultimo grado di giudizio, i prigionieri potevano considerarsi liberi.
Accorsero decine di uomini e icone e anche Nando, il carrozziere, che portò con sé una fiamma solvente per le sbarre di ferro. Ugo capì che anche Nando aveva avuto una qualche soddisfazione da Ranka.
Pino, incuriosito, domandò a tutti le loro motivazioni d’intervento. Ranka era una benefattrice del popolo, delle icone e degli uomini tutti, eccetto un piccolo e gracile individuo che era venuto per aiutare Mana…
A quel punto, a Pino gli prese la rabbia, afferrò per il collo il Cimice, così era il suo nome, ma intervenne immediatamente Ugo: “Fermo, fermo! Prima senti il perché e non farlo fuori subito. Dobbiamo liberare le bricieautonome, e anche lui ci può far comodo.”
Il carcere, infatti, non poteva essere raggiunto tramite cascoben di teletrasporto, ma dal basso del terreno, tramite una piramide umana, si poteva arrivare al livello di sospensione della gabbia carceraria.
Pino chiese al Cimice: “Dimmi perché sei venuto per Mana!?”
Il Cimice rispose: “Ma, ma non ti ricordi, Pino, che andavamo a quel corso di cucina? Io l’ho seguito fino in fondo e il masterchef, alla conclusione, ha detto che Mana avrebbe partecipato al grande concorso dei cuochi, ed io sono solo un tifoso e fan delle sue ricette culinarie!”
L’ira di Pino si calmò e, trasferendosi tutti fin sotto il carcere, costruirono una piramide iconoumana. Fu proprio il Cimice, al vertice, che usando la fiamma solvente liberò le tre, ricevendo un bacio sulla fronte dalla sua Mana.
La grande festa della liberazione delle tre bricieautonome e il nuovo incarico per Mana in Europa
Parteciparono più di tremila persone al campo di calcio sospeso. Fu preparata una super panzanella con pane fatto con farina di frumento a paglia alta di produzione nelle nuvole casentinesi, raffermo di una settimana, come si usava una volta, con delle buone cipolle rosse, sedano, cetrioli e pomodori, tutti di importazione da Marte, il cui terreno era stato reso fertile nelle zone bonificate…Continua a leggere
Molte spedizioni erano state inviate sul Pianeta Rosso e i rifiuti umidi di alimentazione e le stesse defecazioni umane avevano fatto diventare il pianeta marrone; quindi, si era resa necessaria la bonifica, e dopo un periodo di tempo di bonifica, al ritorno sulla Terra, ai bonificatori veniva dato un appartamento al terzo piano sospeso…
Molti cantavano “Bella Ciao”, altri, rivolti verso Aloe, “Faccetta Nera”, infatti era annerita quando Nando, il carrozziere, la ricompose!
Molte icone e anche uomini e altre bricieautonome osservavano Ranka che stava entrando nel Guinness dei primati, soddisfacendo sessualmente più partner in un’ora.
A seguito di questa grande festa, Mana ricevette molti voti e il consiglio dovette avallare la sua elezione alla circoscrizione europea.
Fu qui che Mana trovò la collega Cisis, discendente nobile della famosa ditta di serrature. Cisis era di posizione politica del tutto distante da lei, ma possedeva un passpartout per tutti gli appartamenti a Strasburgo e Bruxelles, fornito da quegli stipendiati da 150 mila bufale l’anno.
Non si sapeva se Cisis fosse una briciautonoma o una lesboinsegnante a tempo perso, ma aveva un sacco di raccomandazioni.
I principi politici di Mana erano di riportare l’alimentazione umana su binari accettabili di gusto e di tradizioni preistoriche; infatti, le fu dato l’incarico nella commissione per la cottura su pietra sopra il fuoco…
Il suo primo intervento all’assemblea fu: “Non diamo ai bambini grilli, formiche o scarafaggi; è vero che molte sono le proteine che si possono assorbire, ma ci sono molti lestofanti che, al posto dei grilli insetti, ci mettono grilli veri e anche zanzare, e talvolta i cittadini vengono punti da cacche volanti e hanno delle tendenze parallele per non dire come l’antichissimo generale… Pertanto, meglio una merenda con pane vero, con pomodoro vero strusciato, e condito con olio e sale, e/o per i più deboli, una fetta di pane vero con vino d’uva vera versato sopra e due a due cucchiai di zucchero messi sopra la fetta di pane! ”
Molti membri dell’assemblea si alzarono applaudendo, dimostrando che anche allora c’era ancora qualcuno che sapeva apprezzare il gusto della vita