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Piazza Grande di Arezzo: storia, architettura e altre curiosità dal Medioevo al Rinascimento

Il gossip di Cesare Fracassi
La storia di Piazza Grande di Arezzo, dalla sua estensione medievale alla trasformazione rinascimentale, e gli antichi rimedi naturali scoperti da Cesare a Rimini

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La Grande Piazza di Piazza Grande di Arezzo
Nel 1200, la Piazza Grande di Arezzo non era ancora pavimentata e si estendeva dalla Torre Rossa del Palazzo Comunale in via Pellicceria fino al Borgunto e, a est, al Palazzo del Popolo.
All’epoca, l’area della piazza era il doppio di quella odierna e circondata dalle torri delle antiche nobili famiglie. Tuttavia, l’opera distruttiva di Cosimo de’ Medici, volta a trasformare la città in una fortezza, comportò la demolizione di molti edifici storici, seppellendo persino il vecchio foro romano.
Questo rese necessaria un’opera di riqualificazione, affidata a Giorgio Vasari, per la costruzione delle Logge.Continua a leggere


Cambiamenti Climatici? Antichi Rimedi!
“Alea iacta est” (Il dado è tratto).
Cesare, ritornando vittorioso dalla campagna in Gallia, ordinò ai tribuni della plebe di porre il veto al voto del senato, ma, poiché questi furono costretti a lasciare Roma, Cesare decise di varcare il Rubicone il 10 gennaio del 49 a.C., scatenando così la guerra civile contro Pompeo.Continua a leggere

3 Commenti

  1. La lapide che vieta alla plebe l’accesso alle logge è di grande attualità , infatti le logge sono diventate proprietà privata dei ristoratori, che si sono anche allargati a macchia d’olio sulla piazza con la scusa del COVID.
    Ma come diceva quello ” Niente in Italia diventa più definitivo di quel che è provvisorio”.
    Come conferma anche l’utilizzo provvisorio del Prato come parcheggio per le auto in occasione dei lavori in Fortezza: la striscia di parco prospiciente la strada è diventato il più clamoroso caso di parcheggio abusivo permanente e impunito della città.
    A 100 metri dal Palazzo Comunale. A 150 metri dagli Uffici della Soprintendenza.
    La nostra amministrazione non è creativamente vasariana… è distruttivamente cosimiana.

  2. La confamministrazione denota una particolare propensione per la ristorazione soprattutto del confsalotto buono della città.
    Ma è una visione piccina piccina che a dispetto delle illusioni del presente, porterà ad un grosso decadimeto dell’immagine di Arezzo e anche della sua economia, che non può reggersi solamente su di un settore così fragile come quello turistico.

  3. […] lo spirito pubblico in Italia è tale, che […] lascia a ciascuno quasi intera libertà di condursi in tutto il resto come gli aggrada, senza che il pubblico se ne impacci, o impacciandosene sia molto atteso, né se n’impacci mai in modo da dar molta briga e da far molto considerare il suo piacere o dispiacere, approvazione o disapprovazione.
    Gli usi e i costumi in Italia si riducono generalmente a questo, che ciascuno segua l’uso e il costume proprio, qual che egli si sia. (Giacomo Leopardi “Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani”)

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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