Ruth Dopo l’Integrazione Culturale Scopre Che…
La bellissima Ruth, anche dopo aver avuto due figli, Lin e Cerase (la prima è una femmina maschiaccio, nata da un rapporto freddo e fugace con Pino, e il secondo dal connubio focoso con Ugo), decide di istruirsi e di non concedersi più a clienti occasionali. Inoltre, dentro di lei è stata inserita una stampante 3D collegata a un reattore nucleare genetico ad espansione, e ora, come una donna umana, può rimanere incinta.Continua a leggere
Ruth esclama: “Da oggi so tutto e ho scoperto che, prima del genere umano sulla Terra, c’erano gli extraidraulici!”
Ugo, confuso, chiede: “Chi?”
Mana, incredula: “Ma non sarà vero?”
Pino, curioso: “Dicci chi erano!”
Ruth risponde: “Erano abitanti di un pianeta nella quarta galassia a destra, dopo il buco semaforico. Giunsero sulla Terra migliaia di anni fa, trovando solo ominidi selvaggi alti poco più di un metro e venti. Avevano tre braccia: due laterali, poco sotto il collo taurino, e una centrale in posizione addominale. Queste braccia erano così possenti che potevano sollevare un’auto antica e sostituire una ruota da soli.”
Ugo, scettico: “Ma che cavolate stai dicendo? Non c’erano auto 50.000 anni fa!”
Ruth, paziente: “Era una metafora per indicare la loro forza!”
Pino, interessato: “Taci, Ugo, che a me interessa!”
Ruth continua: “Non ci si spiega come siano state costruite le Piramidi… Sono stati loro! Con le loro braccia da idraulico sollevavano anche quei massi enormi!”
Pino, stupito: “Hanno costruito le Piramidi?!”
Ruth conferma: “Certo! Ci sarebbero voluti centinaia di migliaia di schiavi e attrezzature che gli Egiziani non avevano. Loro, con la loro forza, tipo Nembo Kid, le hanno costruite in un attimo.”
Mana, scettica: “Ma non erano tombe?”
Ruth risponde: “Sì, dopo sono state usate come tombe dai faraoni, ma originariamente erano opere idrauliche in cui scorreva acqua!”
Ugo, incredulo: “In mezzo al deserto? Ma dai!”
Ruth spiega: “A quei tempi, il Sahara era una pianura rigogliosa, piena di fiumi e vegetazione. Anche l’Etiopia era fertilissima!”
Ugo, sarcastico: “Ora dirai che anche Stonehenge l’hanno costruita loro!”
Ruth, con convinzione: “Esattamente!”
Ugo, pensando tra sé e sé (ma con paura di dirlo): “Meglio i dolci di Mana!”
Ruth Vuole Far Crescere Ugo Culturalmente (Kafka)
Ruth: “Vieni, Ugo, andiamo a dormire insieme e mandiamo i ragazzi a dormire al terzo piano e mezzo sospeso!” (una camera soffittata).Continua a leggere
Ugo: “Sì, mi è venuto un gran sonno. Pino, anche tu e Mana andate a dormire!”
Tutti in coro: “Buonanotte!”
Ruth, entrando in camera: “Ugo, sei già a letto? Come hai fatto a spogliarti così in fretta? Ma ti sei lavato i denti?”
Ugo: “Dopo, dopo!”
Ruth: “Ma che pensi… sei proprio un animale. Vieni qui, che ti racconto ‘Il Processo’ di Kafka!”
Ugo, lamentandosi: “Già mi fa male la testa!”
Ruth inizia a raccontare: “C’era un impiegato di banca a Praga, un certo Josef K., che viveva in una camera affittata presso la signora Grubach. Una mattina, prima che la cameriera…”
Ugo, già addormentato: “Ronf, ronf, zzzzz…”
Ruth, scuotendolo: “Ugo, svegliati! Altrimenti non ti acculturi!”
Ugo, confuso: “Chi è? Chi mi vuole? Ah, sei tu… che palle!”
Ruth insiste: “…Dicevo, che prima che la cameriera gli portasse la colazione, arrivarono due tipi che bussarono alla porta. Erano due messi del tribunale, che gli notificarono un ordine di comparizione per un processo a suo carico per un fatto non meglio definito… Ugo, mi ascolti?”
Ugo: “Sì, sì, ma non mi chiedere di ripetere quello che hai detto, perché ho un mal di testa tremendo!”
Ruth, allungando una mano, cerca di sentire la consistenza del ventricolo esistenziale del compagno.
Ugo, lamentandosi: “Ahi, mi fai male! Ti ascolto, ti ascolto!”
Ruth continua: “…Il colloquio avviene in salotto e poi si sposta nella camera della signorina Burstner, una ragazza avvenente e prosperosa…”
Ugo, svegliandosi un po’: “Ora si fa più interessante!”
Ruth prosegue: “I due, accompagnati da altre due persone, colleghi di Josef, gli dicono che può tornare al lavoro, ma che, su chiamata, deve presentarsi alle udienze del processo (che durerà sempre meno che cent’anni dopo in Italia!).
La signora Grubach conforta il povero Josef. Prima di lasciare l’appartamento, Josef si prepara per il lavoro e bacia la bella signorina Burstner, come se fosse una vittima designata all’impiccagione.
Una chiamata lo convoca di domenica, in un quartiere popolare di Praga, per il processo, in un condominio umile e quasi dismesso… bla, bla, bla…
In conclusione, ci fa riflettere sul rapporto difficile tra genitori e figli, sull’intersoggettività che annulla l’individuo, sull’assurdità del mondo e della stessa esistenza, e sulla sua contingenza, oltre all’oppressione politica… Inoltre, è pieno di significati simbolici e religiosi!”
Ugo, esausto: “Finito? Non me ne importa nulla!”
Ruth, seccata: “Sei il solito bifolco!”
La Mattina Dopo…
Pino, che aveva già fatto colazione ed era in terrazza a godersi l’aria mattutina al terzo piano sospeso, guardando la cima dell’ex vulcano Lignano, vede entrare Ugo.
Pino: “Buongiorno Ugo, ti vedo distrutto e ancora assonnato… Quante te ne sei fatte, eh?”
Ugo, sconsolato: “Macché! Dopo ‘Il Processo’, voleva leggermi ‘La Metamorfosi’, e i miei neuroni sono scesi così giù che si sono trasformati in pesi insopportabili, come duroni incredibili!”