Arezzo nel 1400: tra peste, afflusso di fiorentini e l’Influenza economica di Firenze e Bologna

Il gossip di Cesare Fracassi
La città scampa alla peste, attira nuovi residenti e affronta le sfide economiche del periodo, tra monete locali e dominanza finanziaria fiorentina

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AREZZO E LA PESTE DEL 1400 E L’INVASIONE DEI FIORENTINI E BOLOGNA?
Da alcune lettere dell’epoca, si deduce che mentre Firenze e Bologna erano città colpite dall’epidemia di peste, ad Arezzo i pochi malati erano tutti guariti, salvo uno di salute cagionevole.
Così scrive un frate alla sua famiglia a Firenze, invitandoli a comprare casa ad Arezzo, e di far presto, in quanto molti fiorentini si sono già trasferiti e i prezzi non sono ancora aumentati.
Anzi, le case costano meno rispetto a Firenze e Bologna. Continua a leggere

DAL GROSSO AL FIORINO AI PAGAMENTI RATEALI ALL’USURA 
Diverse città-stato coniavano la propria moneta.
Il “grosso”, prevalentemente in argento, fu coniato per circa 60 anni ad Arezzo con l’effige del patrono San Donato.
Veniva chiamato “grosso” perché realizzato in argento: l’aquilano coniato a Merano, poi sostituito dal grosso tirolino a Venezia, Massa Marittima e Lucca avevano tutti il proprio grosso, e il grossone come multiplo.Continua a leggere

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