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mercoledì, Aprile 30, 2025
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Attacco ad Arezzo Wave!

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In questi giorni Arezzo Wave ha subito un attacco denigratorio e offensivo a causa di fake news da noi facilmente smontate relative a premi attribuiti da Nuovo Imaie ai vincitori del nostro concorso.
Dispiace che tale bufala sia fatta girare anche da persone che occupano in città ruoli importanti e pubblici e da qualche concorrente.

La nostra smentita  

“Ho letto con dispiacere un articolo di Maria Troisi uscito in questi giorni sulla testata Mow, dove a fronte di una delusione espressa da un artista che ha partecipato alla penultima edizione nel 2022, la giornalista ci attacca affermando che il vincitore non avrebbe ricevuto il premio da Arezzo Wave.

Purtroppo va sempre meno di moda sentire tutte le parti interessate, forse gratifica di più sparare frasi, nel nostro caso, denigratorie irreali e perciò offensive della nostra storia, della nostra professionalità e del nostro decoro.
Scrivo per gli amici di Arezzowave che meritano informazioni precise su questo“caso”. L’attacco ad Arezzowave da parte della Troisi è molto diretto, la signora insinua che noi inganniamo gli artisti che partecipano al nostro concorso promettendo un premio in denaro che poi non viene corrisposto.
È triste leggere la prosa sardonica ed astiosa ed è persino comico leggere alcuni passaggi tipo “dopo la sua poppizzazione [sic!]l’Arezzowave ha sempre più bisogno di soldi pubblici ( sembra milioni). Fondi che evidentemente non sono sufficienti anche per distribuire i premi in denaro agli emergenti“.

Il tono è di questo tenore ed il messaggio che passa è che Arezzo Wave sia diventata una sorta di accolita di professionisti dediti a cercare fondi pubblici per poi negare agli artisti il premio loro promesso e da questi meritatamente vinto.

La prima grossa bugia che viene narrata è quella dei milioni che avremmo ricevuto
(… magari Maria magari), dovendo essere chiaro che Arezzo Wave può aver ricevuto solo qualche migliaia di euro quando è andata bene da enti locali.
La realtà che sfugge alla testata MOW è che lo staff di Arezzo Wave lavora volontariamente così come i 29 responsabili regionali in ogni regione di Italia sbattendosi per organizzare serate di selezioni e finali da Catania a Treviso ecc.

In 37 anni Arezzo Wave non ha mai chiesto una lira o un euro ai gruppi per l’iscrizione, cosa per noi ovvia, ma rara in Italia e che fa del nostro contest una competizione essenzialmente gratuita per chi vi partecipa, rappresentando un’opportunità per gli artisti emergenti.

Ma – e qui sta la seconda bugia, che rivela la decisa malafede della articolista e di MOW – Arezzo Wave non bandisce alcun premio, non eroga alcun gettone ai vincitori e non promette proprio nulla.
Nel narrare i fatti la giornalista Troisi confonde volutamente i piani, facendo riferimento ad un premio di 10000 € messo in palio da Nuovo Imaie (la società che tutela i diritti dei musicisti artisti e interpreti italiani) che – dalle parole dell’articolo – sembra quasi coronamento delle nostre competizioni e nella disponibilità di Arezzo Wave, nell’attribuirlo.
Purtroppo, anche questa volta, le cose non stanno così.
Arezzo Wave organizza un concorso di gruppi e di artisti emergenti.

Nuovo Imaie – che è un soggetto in nessun modo partecipato da Arezzo Wave – bandisce un premio nazionale che ha tempistiche e condizioni svincolate dalle competizioni musicali, dall’attribuzione del riconoscimento che vengono date agli artisti più apprezzati e votati.

Come viene specificato nel nostro concorso e in tutti i comunicati collegati, la Fondazione Arezzowave, dal 2019 ha partecipato e partecipa a vari bandi per consentire ai gruppi e agli artisti di portare avanti il loro lavoro e promuovere le loro carriere artistiche.

Cosa significa?
Significa che Arezzo Wave fa partecipare i gruppi e gli artisti e proclama, a seguito della competizione, il vincitore.
Questi, anche grazie alla partecipazione di Arezzo Wave al bando indetto da Nuovo Imaie, se in possesso dei requisiti che Nuovo Imaie (non Arezzo Wave !) indica, viene ad avere l’opportunità di ricevere il premio in denaro che è Nuovo Imaie che, eventualmente, gli riconosce.

Dal 2019 abbiamo partecipato, vincendo sempre al bando Nuovo Imaie e gli artisti ed i gruppi che sono risultati vincitori di Arezzo Wave hanno poi potuto ottenere il premio di Nuovo Imaie in denaro: nel 2019 i Friulani Hunting Dogs, nel 2020 i romani Le cose importanti, nel 2021 la veronese Anna Bassy. Quest’ultimi due portati da noi anche ad Arezzo Wave in Paris.

Nell’anno 2022 per la prima volta abbiamo creato una competizione con quattro riconoscimenti (proclamazione di vincitori): il miglior artista (al Barone Lamberto), la miglior canzone (ai torinesi Tamango), la miglior artista giuria under 21 e la miglio cover reinterpretata (i genovesi Zueno). Dei quattro artisti che hanno vinto il contest Arezzo Wave 2022.

Il Barone Lamberto non aveva i requisiti che il bando Nuovo Imaie ha autonomamente emesso, successivamente alla competizione di Arezzo Wave, requisiti che aveva il gruppo Zueno al quale è stato assegnato il premio.
Dispiace, ma Arezzo Wave non ha alcun tipo di responsabilità e, contrariamente a quanto maliziosamente si lascia intendere nell’articolo, non potendo promettere nulla e non avendo assunto alcun obbligo verso l’artista, non è incorsa in alcun colpevole inadempimento.

La terza bugia che viene espressa con acredine e mala fede lascia intendere – senza farne i nomi – che anche nel recente passato vi sarebbero stati altri artisti ingannati da Arezzo Wave che, dopo averli blanditi con promesse e lusinghe, dopo averli persino insigniti del riconoscimento del pubblico e della giuria, li avrebbe lasciati privi di un premio in denaro.
Si tratta di una plateale falsità, di vera e propria gratuita diffamazione che attinge al si dice che anche altri artisti in passato…. Si richiama cioè una supposta ed incontrollata voce corrente nel pubblico per dare sostanza e sostegno ad una notizia che non ha fondamento alcuno.

Cosa è successo quindi nel caso del Barone Lamberto ?
Come già detto il premio di Nuovo Imaie ogni anno viene assegnato per bando a concorsi musicali( noi dobbiamo fornire una serie di informazioni su numero di edizioni composizione giuria, criteri di esibizione ecc), e agli artisti di tali concorsi.
In base a questi dati viene poi fatta una graduatoria da Nuovo Imaie.
Anche gli artisti finalisti e vincitori del nostro contest devono rispondere ai requisiti che stabilisce Nuova Imaie che potrebbe per esempio stabilire se l’artista è emergente o già emerso: dunque il numero di pezzi editi, la diffusione, la militanza musicale etc.
Queste regole le METTONO LORO (Nuovo Imaie) e lo fanno in un momento addirittura successivo alle competizioni.

Quindi con Barone Lamberto è successo che abbiamo segnalato lo stesso come anche gli altri 3 vincitori di Arezzo Wave ma Nuovo Imaie ci ha riferito che Egli non aveva i requisiti da tale stesso ente stabiliti per poter concorrere.
Se dunque il Barone Lamberto non ha ottenuto il premio in denaro da Nuovo Imaie ciò non dipende certo dalla volontà di Arezzo Wave di ingannare quell’artista e rimanere inadempiente.
Arezzo Wave dopo che ha tribuito la vittoria al Barone Lamberto non gli deve proprio nulla: ed in questo senso lo stesso dispiacere del predetto Barone, pure se comprensibile, si trasforma in un rammarico molto male indirizzato.

Quest’anno i milanesi Artwood (… stra bravi!) hanno vinto e Nuovo Imaie ci ha comunicato che rientrano nei requisiti per ottenere il loro premio in denaro, la cosa ci inorgoglisce e siamo felici per loro, ma non abbiamo nessun obbligo con nessun artista.
Al tempo stesso Arezzo Wave non cura le edizioni musicali degli artisti vincenti ne si trasforma in loro management e neppure in loro Label discografica.
In altri termini Arezzo Wave non ha nessun ricavo dal passaggio degli artisti alle finali di Arezzo Wave.

Quale membro fondatore di Yourope (la federazione europea dei più grandi festival rock e fondatore di Etep – european talent exchange project), quando possiamo, proponiamo i nostri artisti italiani a festival da noi conosciuti o da noi organizzati all’estero(ad es. ad Arezzo Wave in Paris abbiamo inserito i vincitori 2020, Le Cose Importanti e 2021 Anna Bassi).

L’articolo di Troisi, pubblicato sulla rivista on line MOW costituisce un esempio di giornalismo non professionale posto che nel dare informazioni il pubblicista deve conoscere come stanno le cose, deve avere riscontri, deve sentire tutte le parti e può senz’altro esprimere la sua idea o la sua posizione, ma muovendo da fatti veri.
Così non è stato per l’articolo della Sig.ra Maria Troisi pubblicato da MOW. Ne è risultato un pezzo diffamatorio e offensivo non tanto e solo per me ma per tutti quelli che lavorano per il nostro festival.
Mi riservo peraltro ogni iniziativa giudiziaria

Mauro Valenti

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