Dichiarazione del Sindaco Alessandro Ghinelli
“All’esito della conclusione dell’udienza preliminare, dopo due anni di silenzio, se non per due comunicazioni al consiglio comunale in data 19 luglio 2019 e 21 gennaio 2020 mi sembra opportuno far sapere ai cittadini di Arezzo il mio pensiero in merito al procedimento penale n. 2002/2019 r.g.n.r. – n. 3407/2019 r.g. Sono stato rinviato a giudizio per i reati di favoreggiamento e abuso d’ufficio in merito alla cosiddetta vicenda Coingas.Continua a leggere
A partire dal Novembre di quest’anno ci sarà un processo anche a mio carico. So quello che in merito a questa vicenda ho fatto e soprattutto quello che non ho fatto.
Sono assolutamente certo che il processo farà chiarezza definitiva sul mio operato così come sull’intera vicenda.
Ho la massima fiducia nella magistratura.
Chiedo solo un rapido svolgimento del processo.
Circa la richiesta di dimissioni che mi perviene dal Partito Democratico, devo dire che non mi sorprende, ma devo deludere gli amici del PD.
La città di Arezzo, pur consapevole della mia posizione in merito alla vicenda Coingas, il 5 ottobre 2020 mi ha dato piena fiducia per rivestire il ruolo di sindaco per i prossimi cinque anni.
Intendo onorare fino in fondo questo incarico.
Chi mi conosce sa che sono un combattente e che non mi arrendo davanti a nulla.
Questo è il momento della verità per tutti.
Io per primo devo tenere la testa alta e la schiena dritta se voglio che lo facciano i miei concittadini in un momento così difficile.
Io vado avanti.”
Il gruppo consiliare Pd: “il Sindaco senta il dovere morale di dimettersi”
“Aggressività inaudita, giustizialismo a senso unico, pagliacciate istituzionali, morbosità geografica e meri pretesti”. Così, svolgendo il ruolo di difensore politico del Sindaco Ghinelli, la vice Lucia Tanti ha qualificato l’opposizione.
Sono passate poche ore e il GUP ha deciso il rinvio a giudizio per il Sindaco Ghinelli e per altri autorevoli e più che rappresentativi esponenti del centro destra.
Anche questa sentenza verrà qualificata dalla vice sindaca come “giustizialismo a senso unico”?Continua a leggere
Sia chiaro.
Ghinelli e gli altri (troppo lungo l’elenco per citarli tutti) sono innocenti fino a sentenza definitiva.
Intanto prendiamo atto della condanna di Staderini e della sua ammissione: “ho fatto un errore e per quello ho pagato”.
Ma alcune domande sono lecite.
La prima: Arezzo non merita qualcosa di meglio di Sindaco e di una parte più che autorevole della sua parte politica sul banco degli imputati?
La seconda: le opposizioni meritano di essere offese e dileggiate solo per svolgere il loro lavoro in rappresentanza degli interessi dei cittadini?
La terza: è normale che in questa città il dissenso, di qualsiasi tipo e di qualsiasi colore, non abbia diritto di cittadinanza per decreto della maggioranza?
Attenderemo le sentenze che deriveranno dal procedimento penale in corso.
Intanto riteniamo che il Sindaco abbia il dovere morale di dimettersi e crediamo che la vice Sindaca e gli altri esponenti del centro destra debbano prendere atto di quanto è accaduto oggi e la smettano con frasi prive di senso del tipo “il rapporto tra questo Sindaco e Arezzo racconta di una fiducia consolidata”.
Non basta la classifica di un quotidiano di prestigio che, tra l’altro, racconta di una fiducia in calo per affermare che tutto va bene.
Non è vero che tutto va bene.
Non lo va da troppo tempo per Arezzo, la sua gente, le sue imprese.
Adesso non va bene nemmeno per l’amministrazione Ghinelli e per il centro destra aretino. La maggioranza può continuare a rimanere chiusa nella sua inaccessibile torre d’avorio, negando a tutti il diritto di cristica e di dissenso.
Oppure può iniziare, con 6 anni di ritardo, a lavorare per Arezzo con senso istituzionale e rispetto di tutti.