Il PD di Arezzo si mette in cammino per due mesi.
Chissà dove arriverà.
Da Roma, da nessuna parte, per il momento.
Ha tentato di arrivare a tassare le eredità superiori a 5 milioni di euro, come del resto avviene nei principali paesi europei, ma Draghi si è messo di traverso, rimandando a casa la (peraltro modestissima) proposta di Letta. D’altra parte, solo qualche mese prima anche il governo Conte e lo stesso PD, allora guidato da Zingaretti, si erano messi di traverso alla proposta di mini imposta sui patrimoni sopra i 500 mila euro.
Può darsi, però, che da Arezzo la strada della Conferenza Programmatica Provinciale porterà da qualche parte. Il PD per essere carco, parte carco.
Stracarco si direbbe , visto che il cammino è un vademecum non esattamente di dimensione tascabile, bensì un documento cartaceo di ben 60 pagine.
E idem per essere carichi di aspettative , sono carichi.
Il segretario PD provinciale Ruscelli, presentando l’altro giorno questo cammino, dava l’impressione di non stare nella pelle di cominciare il percorso.
D’altra parte le tappe rappresentano un boccone ghiotto l’una più dell’altra.
Sono le solite, si potrebbe dire malignamente, ma vogliamo mettere la gioia di rimetterci piede dopo il covid?
Comunque si va da economia e lavoro, per poi passare a nuovo Welfare locale, servizi pubblici locali, cultura e turismo, green strategy.
E, d’altra parte, l’entusiasmo è motivato anche da un’altra cosa: questo cammino finalmente può avere inizio dopo il rientro attivo, a casa dem, di chi era rimasto fuori casa da anni, tipo Letta – traslocato a Parigi dov’era rimasto nel decennio successivo alla defenestrazione infertagli da Renzi e, adesso, re insediato alla guida del partito – e tipo (a livello locale) Matteo Bracciali – da un po’ alieno dai radar della politica cittadina dei dem, dopo la traumatica sconfitta della sua candidatura a sindaco, boicottata da una parte del partito, nel frangente dello scontro diretto con Ghinelli nel 2005, e, adesso, in predicato di diventare il prossimo segretario comunale -.
Insomma, questo cammino nasce sotto ottimi auspici. Tra l’altro, il PD potrà contare, lungo il percorso, su di una coscienza critica di giornalista che assicura di non suscitare imbarazzo neanche se vedesse che i Dem dormono in piedi invece di camminare.
Eppoi, anche se resteranno fuori un bimestre, Arezzo sta qua, ferma. Immobile ad attendere la fine del cammino. In questo, l’amministrazione, politicamente di segno opposto, non rappresenta alcuna minaccia. I dem, a questo riguardo, potrebbero mettersi in cammino anche per 2 anni.
Certo è che due mesi sono tanti. Il PD chissà dove arriverà.
Fino a Lourdes, bypassando La Verna.
La prospettiva di uscire dalla crisi post pandemica, no, ma i sondaggi sul PD, sì, richiedono un grosso miracolo.