Le intuizioni di Celestino: un cammino che somiglia al mio

Riscoprire la spiritualità quotidiana attraverso un libro e un legame familiare

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Ne avevo sentito parlare anni fa, ma — lo ammetto — non ci avevo dato troppo peso. La profezia di Celestino, dicevano. Un libro uscito negli anni ’90, diventato quasi “di culto” per chi cerca un senso più profondo nella vita. Io invece ero immersa in altro, in tante cose da fare, e l’avevo lasciato lì, come uno di quei titoli che tornano di tanto in tanto e poi svaniscono.

Poi, qualche tempo fa, ho sentito mio figlio primogenito parlarne con il più piccolo dei miei tre figli. Hanno iniziato a discutere di energia, di segnali, di intuizioni… E qualcosa si è accesa anche in me. Così ho cominciato a leggere qualche pagina, anche se faccio molta fatica, a differenza di quando, entro i diciannove anni, prima di sposarmi, ero una grande divoratrice di libri.
Mi fa piacere notare che il mio primogenito ha ereditato questa mia inclinazione, e che — grazie al cielo — a quasi quarantacinque anni riesce ancora a custodirla con naturalezza, come un dono prezioso.

Ma quello che ho colto finora mi ha toccato profondamente. Non tutto mi suona nuovo. Molto, anzi, l’ho sempre sentito mio: un modo di vivere, di osservare il mondo, di rispettare anche una formica, un filo d’erba, un silenzio.

La profezia di Celestino parla di nove intuizioni. Non sono comandamenti né regole. Sono sussurri. Ti entrano dentro se li lasci fare. Li riassumo qui, come un appunto affettuoso a chi, come me, ha bisogno di verità semplici.

1. Le coincidenze non sono mai casuali. Ogni incontro ha un messaggio. E quando lo capisci, tutto diventa più chiaro.

2. Tutto è energia. Anche noi. Anche ciò che ci circonda. E ogni gesto o pensiero può nutrire o impoverire.

3. Quando siamo presenti, la realtà si illumina. I colori si fanno più vivi. Le sensazioni si affinano. La vita pulsa.

4. Smettiamo di rubarci energia. Inconsapevolmente lo facciamo. Con lamentele, silenzi, confronti. Ma possiamo uscirne.

5. Possiamo ricaricarci in modo pulito. Stare con un albero, respirare in silenzio, toccare la terra: anche questo è nutrimento.

6. Capire il nostro passato ci libera. I vecchi schemi non sono condanne. Sono occasioni di coscienza.

7. L’intuizione è una guida preziosa. A volte la voce giusta è quella che non urla, ma sussurra.

8. Le relazioni possono farci evolvere. Se lasciamo andare il controllo e scegliamo la cura.

9. Il nostro piccolo cambiamento aiuta il tutto. Siamo parte di un insieme. Anche solo un pensiero buono ha un eco.

Non so se riuscirò a finire il libro presto, ma sento che ci sono dentro. È un cammino che sto già facendo, a modo mio, con passi leggeri e inciampi inevitabili. E mentre lo percorro, voglio condividerlo anche con voi, lettori attenti e anime affini.
Perché forse, tra queste intuizioni, c’è anche un po’ di voi.

Piccolo pensiero finale che desidero condividere con Voi:”Credo che ogni persona che incontro, nel bene o nel male, porti con sé una lezione. E in fondo, anche questo contribuisce alla mia crescita”.
Buonagiornata a tutti!

S.S.C.~AI

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