La Diga di Montedoglio ha superato con successo il Collaudo Tecnico Funzionale, segnando un traguardo storico per l’infrastruttura. Il processo di verifica, condotto da EAUT – Ente Acque Umbre Toscane, si è concluso lunedì 24 marzo con l’ultima visita della Commissione di Collaudo Tecnico-Speciale, che ha certificato la tenuta e la sicurezza dell’invaso.
Il percorso di collaudo ha raggiunto un momento cruciale il 13 marzo, quando la quota massima di regolazione dell’acqua è stata portata a 393,60 metri s.l.m., permettendo di effettuare le misurazioni necessarie. La Commissione ha successivamente analizzato la documentazione tecnica e verificato il comportamento dello sbarramento e delle strutture ricostruite dello scarico di superficie, approvando il completamento dell’iter di collaudo.
Le operazioni di verifica erano iniziate nel 1989 con gli invasi provvisori e sono proseguite con quelli sperimentali nel 1997. Tuttavia, il cedimento di tre conci del muro di sfioro nel dicembre 2010 aveva imposto un lungo stop: otto anni di sequestro giudiziario, seguiti da procedure di gara e lavori di ricostruzione. L’iter è ripreso ufficialmente nel gennaio 2023, con il controllo della Direzione Dighe del MIT, per arrivare ora alla conclusione del collaudo.
L’ultima visita della Commissione di Collaudo è stata condotta dagli ingegneri Ernesto Reali e Valter Pascucci, con la collaborazione dell’ingegner Thomas Cerbini (responsabile della diga) e alla presenza di alti funzionari del MIT e di EAUT. Dopo aver constatato il corretto funzionamento dell’intera struttura, la quota dell’acqua sarà gradualmente abbassata a 391,50 metri s.l.m. per ulteriori analisi comparative.
Nei prossimi sei mesi, la Commissione di Collaudo redigerà il certificato finale, raccogliendo tutti i dati dal 1989 a oggi, sancendo così l’entrata in regolare esercizio della diga. «Questo risultato rappresenta una grande soddisfazione per il nostro Ente e il frutto di anni di lavoro e impegno», ha dichiarato il presidente di EAUT, Simone Viti.