Benvenuti a Villa Severi, il polmone verde della città… o almeno così era, prima che Madre Natura decidesse di allearsi con l’inciviltà umana per trasformarlo in un parco tematico post-apocalittico, in stile “Mad Max incontra la Sagra della Porchetta”.
Durante il giorno, Villa Severi accoglie famigliole, jogger e cani al guinzaglio (tranne quelli che i padroni definiscono “tanto è buono, non morde”) in cerca di un po’ di relax e ombra. Durante la notte, però, il testimone passa a loro: i cinghiali. E che cinghiali! Veri esperti in movimento terra, capaci di creare crateri che farebbero impallidire la NASA. Altro che ruspe: questi bestioni zampettano allegramente tra i vialetti, trasformando l’erba in un campo di battaglia tra Tolkien e Jurassic Park.
Certo, si potrebbe pensare che i cinghiali vengano in cerca di cibo. Ma anche no! Il buffet è già pronto, grazie agli incivili che interpretano i cestini come oggetti puramente decorativi, preferendo disseminare lattine, cartacce, pannolini (usati!) e resti di kebab ovunque. Una vera installazione d’arte contemporanea sul tema “decadenza urbana”.
E la manutenzione? Beh, c’è chi dice che sia “programmata”. Forse su base decennale. L’erba alta, i giochi rotti e le panchine mangiate dai tarli rendono il parco perfetto… per girare un documentario sul degrado. A breve, Discovery Channel potrebbe farci un pensierino.
Nel frattempo, i cinghiali ringraziano. Per loro, Villa Severi è una Spa a cielo aperto: fanghi gratuiti, cena servita in ogni angolo, e nessuno che disturbi. Solo ogni tanto qualche cittadino armato di cellulare cerca di immortalarli, ma loro, veri VIP del sottobosco, sanno come farsi desiderare: un grugnito, uno scavo ben assestato, e via di corsa tra i cespugli.
Chissà, forse l’amministrazione comunale potrebbe cogliere l’occasione per rilanciare il parco con un nuovo brand: “Villa Se-verdi (e marroni)” – Dove l’uomo sporca e il cinghiale rifinisce.