Un blitz dei Carabinieri ha portato alla luce un traffico di oro e argento rubati.
In pratica c’era chi procurava oro di provenienza illecita a degli orafi aretini che lo riciclavano.
Niente di nuovo sotto il sole della nostra città, ma si dà il caso che i ladri arrestati dai Carabinieri abbiano nome e cognome finiti sui giornali locali, mentre gli orafi destinatari della merce rubata vengono citati con le sole iniziali.
Non sappiamo se è dipeso dai Carabinieri o dal quotidiano che ha riportato la notizia, ma di certo quelli con nome e cognome sono stranieri e gli altri, si presume almeno altrettanto malviventi, italiani.
In certi casi, il diavolo fa le pentole… e i coperchi!
Se non si dice di che nazionalità sono gli orafi non c’è verso di sapere se sono italiani o meno. Non si capisce quali elementi concreti porterebbero ad intuire la loro nazionalità. Non credevo che essere giornalisti facesse ricevere poteri di chiaroveggenza.
Giornalisti? Ma noi di l’Ortica non siamo giornalisti; io per esempio sono un letterato rinascimentale… Per di più anomalo e sboccato.