Che non si dovesse più chiamare Fortezza Medicea, ma Fortezza di Arezzo, lo aveva già detto, dopo la scoperta di reperti che risalgono a ben prima dei Medici, il direttore dei lavori di restauro, Maurizio De Vita.
E ieri sera, l’ha detto anche il sindaco Ghinelli, durante la premiazione dei commercianti che da oltre 50 anni fanno parte del mondo edile: appunto in Fortezza, prima della visita guidata alla roccaforte restaurata e alla mostra di Gustavo Aceves. “La Fortezza – ha confermato – è il simbolo di Arezzo”.
C’è chi intanto scattava qualche foto sul simbolo di Arezzo: e in primo piano appariva sempre l’erba alta un metro da una parte, qualche vaso di fiori secchi dall’altra.
E pensare che in città si piantano le petunie e , quando non si usa per far seccare i pini di via Duccio da Buoninsegna, si usa la motosega per infoltire le chiome dei lecci. Se alla manutenzione c’è una motosega per i lecci, ci sarà pure un tosaerba per la Fortezza!
In compenso, le aiuole del Prato sono ben rasate: secche!
Forse anche per un uso recente che, io dico, un certo degrado
lo deve per forza aver causato.