Le cronache aretine esaltano la giunta Ghinelli per l’annuncio dell’avvio dei lavori, entro la fine dell’anno, del raddoppio del sottopassaggio di via Baldaccio d’Anghiari e della rotatoria di via Fiorentina.
La esaltano anche con gli immancabili servizi firmati da chi da sempre è alla corte dell’assessore che finora si è distinto per le potature dei lecci e per l’avvio di lavori già finanziati e appaltati dalla vecchia giunta.
Questa volta progetti e investimenti per oltre sette milioni di euro, si dice alla corte, sono tutti di questa giunta che dà una svolta alla viabilità cittadina che finora era stata solo sognata dalla precedenti amministrazioni.
E pazienza se la svolta arriva con un po’ di ritardo sul previsto, dopo più di tre anni dall’insediamento della nuova giunta.
La giunta ha comunque compiuto il miracolo di impiegare più di sette milioni, quasi che fossero frutto di una geniale manovra finanziaria.
In realtà nel caso in cui a fine anno cominciassero davvero i lavori, è solo grazie ai finanziamenti concessi dal governo a tutti i comuni italiani che hanno partecipato al bando per la riqualificazione delle periferie: 17 milioni sono arrivati anche ad Arezzo, nonostante che il piano presentato da Palazzo Cavallo non sia stato ammesso tra i 24 vincitori: i soldi sono arrivati, ma se sono arrivati in ritardo rispetto ai 24 vincitori è proprio perché il piano di Palazzo Cavallo si è classificato al 35simo posto.
Ora i soldi ci sono, perché sono stati concessi a tutti i comuni, anche quelli che il bando non l’hanno vinto, manca solo l‘avvio dei progetti affidati quasi tutti a studi esterni.
Ovviamente gli scriba di corte si guardano bene da spiegare, come imporrebbe una corretta informazione, da dove vengono attinte le risorse necessarie.
Esultano esaltando l’assessore ai lavori pubblici al quale riuscirebbe quello che non è riuscito ai suoi predecessori.
In fondo hanno anche motivo di festeggiare: perché se i cantieri finanziati dal governo partiranno saranno i primi aperti su progetti non finanziati e non appaltati dalla giunta precedente.
Quanto a chiuderli chissà a chi toccherà: tra due anni si torna votare per il nuovo sindaco e la nuova Giunta.
Ce la faranno, ammesso che ci cominci a fine 2018, in poco più di un anno a inaugurare i lavori?
Se il miracolo si compie saranno le prime inaugurazioni di progetti di questa Giunta.
