Lo so che ‘n se n’è accorto guasi nessuno, ma domenica pomeriggio se sono aperti i lavori del sinodo diocesano.
Ah noe!
C’era cinquecento tra preti e laici che se son riuniti a San Domenico, chiesa trasformata per ospitare i lavori del sinodo.
Ma che fano ‘n questo sinodo?
Ragionon d’esse’ ppiù umili, più vicini al’ultimi e più capaci di portare gente nele chiese.
El motto è: “più gente e meno pellicce”.
Vediamo se ce riescheno, visto che a capo dei lavori c’è quel modestone de Riccardo Fontana; quello che quando arivo’ arezzo se distinse subito per ave’ fatto dipingere coi colori pompeiani l’appartamento vescovile e poi per rovinare ‘l Domo coi lavori segreti, queli che ‘n voleva che la gente sapesse com’ereno.
Queli ‘ndo’ nnha lavorato manco un’aretino.
A me me sembra un pallone gonfiato a 3,2, ma pol darsi che me sbagli e ch’abbia ragion lu’. Secondo parecchi aretini e parecchi preti tante ragioni un l’ha, ma son loro che ‘n capiscon niente.
Per ora manda a casa lavoratori de Tele San Domenico, la televisione che avea ditto che la faciva diventare un fenomeno aretino, un esempio pe’ le altre diocesi.
Manda a casa i dipendenti e spende ‘n sacco de soldi per fa’ le tribune in San Domenico, ma son dettagli, perché tutta Arezzo unn’aspettava altro che ‘l Sinodo…
Fino a sabbeto in città era pieno de aretini che se chiedeveno: “quando inizia questo sinodo? ‘N ce la faccio più a aspettare, che l’attesa me rode drento…”