L’assessora al sociale (sociale? Quale?)
Tanti ha emesso la sua sentenza in una intervista ad un quotidiano locale: “Occorre mettere un limite alla presenza degli “stranieri nelle nostre classi scolastiche.
Un massimo del 15%, 20%.”
Ovviamente il termine straniero tradisce il sottofondo di “immigrati”, così tanto (oh Tanti) per dare ogni tanto ai tonti un contentino alla pancia degli aretini.
Ovviamente una logica simile non si può fermare qui.
Con lo stesso criterio ci sarà un limite nelle classi per chi ha redditi bassi, (che vadano subito a lavorare chi ha genitori straccioni, già ma dove?), per chi ha genitori comunisti, per chi è un po’ grassottello ( oh scusi assessora).
Il problema dell’immigrazione è troppo serio per poter essere trattato da tanti incompetenti.
Li abbiamo trovati a sinistra e a destra ma questi ultimi vogliono vincere il premio del rutto facile.
C’è bisogno di equilibrio mentale ed amministrativo e non è con le sparate a cazzo che si risolvono i problemi.
C’è bisogno di dare fiducia ad una città che sta smantellando tutti i presidi di integrazione, dalla casa delle culture agli asili nido lasciando allo sbando chi dovrebbe essere aiutato ad inserirsi nella società.
Tutto il resto sono rutti inutili.