Vorremmo farvi ridere, noi de l’Ortica, e perché no, anche “aluzzare” con gossip e cavolate varie.
Forse lo faremo presto se riusciamo ad entrare in possesso di messaggi stalking che provengono da personaggi al di sopra di ogni petto, no scusate, sospetto.
Per adesso non possiamo altro che denunciare il progressivo impoverimento della città, dove i cartelli affittasi negozi riempiono ogni angolo del centro e della periferia.
Se andate ad esempio sopra la PAM di via Alfieri vedrete il deserto.
Tutti i negozi rigorosamente chiusi da tempo, un vuoto che fa impressione. Resiste al mattino l’ufficio postale, sempre più precario per il vuoto che lo circonda.
In via Madonna del Prato dovete passare ogni settimana per aggiornarvi sui negozi presenti, quelli chiusi e quelli che provano ad aprire.
Naturalmente la parte del leone la fanno quelli “mangerecci” perché oramai ad Arezzo c’è rimasta solo la cura della pancia.
Del resto senza l’aiuto di iniziative specifiche, che non possono essere presenti tutto l’anno, come una droga che non si può assumere sempre, senza questo aiuto la città è vuota, il commercio tarda a brulicare.
Sopravvivono i grossi franchising che poi portano gli incassi altrove.
Si avvertono sempre di più le batoste che questa città ha avuto da Bancaetruria alle aziende top del territorio.
Solo quelli dell’orgoglio amaranto riescono ancora a sperare che almeno la squadra di calcio sopravviva.
Si perché è solo con l’orgoglio che questa città può sopravvivere e non con le chiacchiere di politici che farebbero bene a tappare le buche delle strade e poi a tapparsi la bocca!
