Era previsto l’arrivo del “Burian”, quel freddo glaciale della Siberia in arrivo sulla Toscana.
Invece oggi ad Arezzo arriva il “burino di Rignano”, altrettanto devastante, capace di rendere un partito con storia centenaria, una mozzarella indigesta.
Gli aretini se ne stanno accorgendo dal rumore dei carri armati, degli elicotteri, delle truppe d’assalto che accompagnano le sue performance con il popolo. Anche la “location” che doveva essere la Borsa merci in mezzo alla città è stata cambiata al più sicuro Centro affari.
Ci sarà con lui il pokemon dell’economia, quello che se gli fai una domanda ti dice: la risposta non ce l’ho nei miei appunti.
Non ci sarà invece l’aretina Boschi che sta già provvedendo a distruggere il partito a Bolzano, dopo che ieri 14 esponenti PD, per protesta della imposizione del sottosegretario di Laterina, hanno lasciato il partito.
Certo, il parterre dei partiti concorrenti è ugualmente agghiacciante. Queste elezioni sono sul solco del freddo più penetrante, quel gelo che arriva al cuore e rischia di farlo smettere di battere.
Gli aretini dovranno abituarsi al brutto tempo e nel frattempo farsi crescere un bel pelo sullo stomaco.