Finì le Logge in Piazza Grande quando era in corso il Concilio di Trento.
E il Vasari era amico del cardinale Cristoforo Madruzzo, vescovo e principe di Trento. Di sicuro dal 1545 al 1563, quasi vent’anni di Concilio, il Vasari, per andare a trovare il vescovo di Trento o per fare un po’ di cronaca del Concilio, una capatina nel Tirolo almeno una volta la fece.
E se ce la fece, a Natale o per Pasqua, ma anche d’agosto, qualcosa avrà comprato in uno dei mercatini che nel Tirolo si facevano anche a quei tempi.
Che abbia comprato qualcosa, a dir il vero, non l’ha lasciato scritto, almeno non negli archivi che si possono leggere a Casa Vasari.
Che però avesse l’intenzione, appena finite le Logge in Piazza, di farci un mercatino tirolese come quelli che aveva visto a Trento, da qualche parte negli archivi c’è scritto.
Purtroppo, il suo padrone, Cosimo de’ Medici, era troppo impegnato nel costruire la Fortezza per pensare ai mercatini.
Per di più a quei tempi non c’era neanche la Confcommercio per organizzarli.
E così non se ne fece niente.
Ora che si possono fare, però, sarebbe anche giusto in onore dell’autore delle Vite e delle Logge, dedicargli almeno la Baita: vuoi mettere bere e mangiare nella Baita Vasari!
Io dico che prima o poi, tra le carte di Fraternita, “Minestrina” lo ritrova di sicuro un qualche documento che attesti in Vasari questa influenza tirolese.