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giovedì, Aprile 4, 2024
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Arezzo, un mondo di droga

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In città c’è un numero molto alto di persone abituali consumatori di droga.
Tutti i giorni la cronaca parla di arresti e fermi di spacciatori, spesso extracomunitari e tutti giustamente puntano il dito contro di loro, ma c’è un rovescio della medaglia.
Il rovescio, il lato oscuro è che i clienti, i consumatori finali di questa catena di morte, sono aretini, italiani, bianchi, comunitari.

Domanda e offerta si compensano e se non si vuole mettere la testa sotto la sabbia, bisgna considerare un amara realtà.
La droga leggera è molto usata dai più giovani, già dalle superiori se non dalla terza media per alcuni casi; spesso si consuma per aggregazione, nelle feste in casa, ai compleanni, il sabato sera, molto più di quello che si pensa.
Tra i clienti più assidui degli spacciatori ci sono gli universitari, non a caso la zona tra Campo di Marte è meta “mordi e fuggi” di ragazzi che tra una lezione e l’altra fanno una scappata al parchetto, pigliano la dose e poi se ne tornano a studiare.

La cocaina è molto usata anche tra i professionisti, nell'”Arezzo bene” c’è una fetta di persone che ne fa uso abituale, magari è il medico, l’avvocato, il commercialista, il commerciante, quelle persone stimate ed invidiate che hanno poi questo “vizietto”.
C’è un ritorno poi dell’eroina, quella che negli anni 80 ha fatto più morti che mai, tornata purtroppo in città ad essere consumata.

I tossici “storici” sono in gran parte morti, oppure divenuti personaggi pittoreschi, conosciuti ed evitati da tutti, ma la nuova generazione di drogati spesso resta invisibile, perchè in grado di “nascondere” meglio il proprio stato.
Studenti, giovani e professionisti sono in larga parte persone perbene e pulite, ma c’è una parte di loro e di altre categorie sociali invischiate fino al collo.
Si parla di prevenzione, di educazione,ma è difficile poi non provare lo spinello in compagnia, o sniffare la coca per rendere sul lavoro il doppio o il triplo, magari per operare cento pazienti al giorno o guidare un mezzo 15 ore di fila.

Arezzo ha un problema, grande, ma pare che alla fine per lavarsi la coscienza basta accusrae il pusher nigeriano e assolvere il drogato aretino.
Così non va, è pura ipocrisia.

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.

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