Sulla vecchia Banca Etruria, abbiamo di tutto, ci si potrebbe fare un bel film.
I pezzi grossi vanno a processo per bancarotta e reati finanziari perché sono accusati di aver dato soldi a chi non li meritava, pur sapendolo, e di aver quindi dissestato la banca.
Piccoli funzionari e impiegati vanno a processo perché accusati sostanzialmente di truffa aggravata, per non aver spiegato bene cosa erano le subordinate, per non aver rispettato i profili del singolo e comunque per aver utilizzato artifizi e raggiri.
La vecchietta ultraottantenne, sicuramente accompagnata da una stuola di figli nipoti cognati e parenti vari, va in banca, firma e perde tutto.
Ma è la protesta degli azzerati che ricopre in tutta la faccenda il ruolo da protagonista.
Perché siamo in Italia e, si sa, che se non urli se non protesti, se non sei in tanti, non ti pensano nemmeno.