Gli aretini hanno rispetto della lizza del Saracino in piazza Grande, tanto che la proteggono con i teli quando arriva la pioggia.
Ma durante la mattina, in piazza, capita che dei forestieri fetenti (non possono essere aretini) transitino fregandosene altamente della sabbia e delle coperture.
La colpa è del’estracomunitari, sicuro!
Naturalmente noi dell’Ortica siamo lì pronti a immortalare il danno.
L’Ortica è l’unica testata che informa davvero sul Saracino, senza reticenze.
A offendere la Piazza, la Città, ma anche la stessa Giostra, è la violenta cialtroneria con cui sempre si è allestito e si allestisce il “campo”. E’ noto come già Pasolini, sul finire degli anni Cinquanta, abbia còlto l’aspetto di «gabbia» che si fa assumere a piazza Grande in questi giorni. Da allora a oggi la situazione è vieppiù peggiorata; e quanto noccia tutto ciò alla originalità dell’ambiente, anzi l’escluda, e quanto per conseguenza favorisca la mediocrità, anzi la richieda e la sforzi, è chiarito di per se stesso e dal fatto che ci siano in questi giorni dei ristoranti di piazza che chiudono gli usci. Se anche Giacomo Leopardi – a cui ho rubato la grazia, qui sopra, di certe sue espressioni – abbia mai visto tale scempio non ci è dato sapere; certo è che l’offesa è grande anche verso animi molto molto meno sublimi di un Pasolini o del cantore di Nerina e Silvia.