Ieri sera l’Arezzo si è presentata ai suoi sostenitori e l’ha fatto allo stadio davanti a un numero importante di sportivi che hanno voluto partecipare alla festa.
Non tutti, però, perché i tifosi della curva Minghelli hanno assistito alla cerimonia dai campi retrostanti lo stadio.
L’hanno fatto perché la questura ha impedito loro di utilizzare botti e fumogeni che avevano preparato.
Pare che dopo un breve tentativo di trattativa, polizia e ultras non si siano messi d’accordo…
Ma che Arezzo sarà quella che va ad affrontare il campionato di serie C 2017-2018?
Si tratta di una rosa ampia fatta di giovani e anziani della quale non si conoscono di fatto le potenzialità effettive.
L’allenatore Bellucci è un esordiente che con decisione si affida a un modulo che praticamente non utilizza più nessuno (con il trequartista); tra gli undici titolari ci sono Ferrario e Grossi che lo scorso anno hanno reso poco e male; il centrocampo a rombo ha un vertice basso incerto, per via di De Feudis eternamente in partenza e delle caratteristiche degli altri, poco adatti al ruolo.
Gli attaccanti sono dei vecchietti che in gioventù hanno reso bene, ma oggi non si sa quali garanzie possano dare.
Insomma, è un Arezzo da decifrare che se mostrerà di poter tradurre in pratica le potenzialità che ha sulla carta può anche essere protagonista, ma al contrario, se modulo e qualche pedina funzioneranno meno di quanto sperato, allora sarà una nave che dovrà veleggiare in acque meno sicure.
Il tutto senza contare che la proprietà è lì pronta a cedere tutto al primo offerente… ma questa è un’altra storia.