Riceviamo in plico chiuso e pubblichiamo il dépliant del “Museo di se Stesso” che evidenzia quanto sia davvero arduo per Francesco Maria Rossi interpretare per tutto il giorno (per mesi e per anni, col caldo e col freddo…) il ruolo del museo, attuando un gesto concettuale di grande consapevolezza civile e identitaria.
Come la chiocciola – che viaggia con la casa sulle spalle – Francesco Maria Rossi si conquista coraggiosamente una faticosa libertà, integrando la sua performance contemporanea con le altre sue raccolte materiche già in essere.
Prima su tutte quella del “Museo del Kitsch, Trash and Camp”, meta obbligata di tuttologhi e curiosi, visitato da Vip ed illustri sconosciuti, intellettuali organici e camionisti in pausa pranzo, tutti guidati personalmente dal curatore o dalle sue vallette.
Nel museo è vietato toccare e toccarsi.
Si precisa inoltre che i musei di Casa Rossi non sono mai stati visitati da Vittorio Sgarbi.
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