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domenica, Marzo 31, 2024
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Cara vado a prendere le sigarette, si ripresenta 16 mesi dopo e le dice: scusa cara hai da accendere?

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Lei aretina gli tira un pesante portacenere Lui polacco la denuncia per lesioni Lei si divorzia in breve

Lei ha chiamato in Comune e poi c’è andata personalmente a prendere la modulistica per il divorzio breve per via amministrativa.
Ma dividere la sua vita da lui non sarà semplice e tantomeno breve.

Intanto perché mercoledì li aspetta a tutti e due il tribunale.

E lei aretina e lui dell’Est Europa, coppia regolarmente sposata ma senza figli, si presenteranno dinanzi ad un giudice ma non con al seguito i rispettivi avvocati divorzisti.

La moglie avrà con sè il difensore.
Un legale del foro di Arezzo esperto di codice penale.
Il quale si dovrà battere per farla assolvere dall’accusa con cui lui l’ha citata per lesioni.

Il marito, di cittadinanza polacca, sarà rappresentato da un avvocato del foro di Perugia ( città in cui si è stabilito) il quale lo patrocinerà nell’azione giudiziaria mossa contro la moglie che gli tirò, colpendolo ad uno zigomo, un posacenere.
Un portacenere di cristallo avente un certo volume
.

Come voluminosa è la vicenda di questi due coniugi.
Cominciò un paio di anni fa e qualche manciata di mesi addietro ed ebbe inizialmente questa origine:

cara, vado a prendere le sigarette, le avrebbe detto lui quella sera da cui la moglie lo rivide 16 mesi dopo.
Da lei vissuti, dapprima, con il patema d’animo che gli fosse successo qualcosa.
Tanto da rivolgersi alle autorità del caso.
Non arrivò fino a “Chi l’ha visto”.
Questo no, ma andò a cercarlo al San Donato.
E neppure in ospedale ritrovò il consorte.
Del quale (e dal quale) poi seppe che era rientrato in Polonia a quanto pare per una nuova storia.

E da quel momento lei visse quei mesi con il patema dell’abbandono ma quasi quasi stava per gettarsi dietro le spalle quel matrimonio fedifrago e il coniuge traditore.

Però, le cose sono andate in un altro modo.

Verosimilmente quella sera in cui lui – questo è un dettaglio che possiamo supporre ma è impossibile confermare che sia vero al 100% nella cornice di questa storia reale al 1000%, – le disse che andava a cercare le sigarette, non aveva bisogno di cercare le valigie già pronte.
Per assurdo, a quanto sembra, lo stesso bagaglio ce l’aveva quando si ripresentò ad Arezzo un anno e mezzo dopo l’abbandono del tetto coniugale.

E andato da lei le disse, a tu per tu: cara, hai da accendere?

Sarebbe e anzi è stata questa la scintilla dell’ira con cui lei gli tirò quel posacenere.
Causa per la quale lui l’ha trascinata non in un bel ristorante e poi in un cinema per riconciliarsi definitivamente.
Bensì in tribunale.

Lui intenzionato di ottenere il risarcimento e la punizione di lei.
Lei intenzionata ad ottenere due cose, in un ordine di pari priorità: l’assoluzione per giustificata incazzatura e il divorzio breve da un coglione d’ordinaria amministrazione.

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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