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lunedì, Aprile 1, 2024
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Bravo dignene che la sanità toscana è una sega e negli ospedali aretini non ci sono posti letto dignene che se ce se amala qua è come amalasse in Africa

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Se n’accorge solo ora, molti l’hanno anticipato e, tra coloro che se n’erano accorti prima, ci siamo in particolare noi, suoi concittadini utenti della Sanità regionale toscana all’ospedale San Donato come negli altri nosocomi aretini.
In cui il numero dei posti letto complessivi non è per niente e realmente adeguato al fabbisogno. E su questo non ci sono dubbi: basta vedere quanto i Pronto Soccorso trovano difficoltà a ricoverare i pazienti.
I posti letto sono insufficienti, ma non si incrementano né si migliora la flessibilità degli stessi.

Però anche lui glielo dice che la sanità toscana è una sega e che se ce amala qua è come amalasse in Africa. Ora gne dice:

Desideri non mi soddisfi i desideri e non ti ci sto!
La prestazione non corrispondente ( alle emergenze sanitarie, presenti e prossime) sommata alla bassa prestazione con cui vieni incontro ai bisogni (socio sanitari) mi ti fanno dire non ti ci sto!

Il Desideri è il direttore generale della Asl Toscana sud-est.
Quella che una volta era d’Arezzo e ora è d’area vasta.

Chi non gli sta più è un consigliere comunale che il mondo della sanità lo vive dal di dentro, essendo professionalmente un ottimo dottore.
Però ha la pecca di essere, politicamente del PD.
Di conseguenza, arriva a dire di non starci più quando è da mo’ che Desideri non collima coi desideri di noi tutti.
Nel senso non di Desideri come direttore generale ma come politica regionale della sanità.

Meglio tardi che mai Luciano Ralli non ci sta più sui “livelli di assistenza attuali e le prospettive dei prossimi anni”, in quanto non in grado “di affrontare le sfide delle emergenze sanitarie attuali e del futuro della sanità aretina”.

Bravo Ralli, dignene.

Oh, quando il Ralli ce se mette a dignene, gniene dice una caterva. In particolare su:

“il sistema complessivo dell’Emergenza Urgenza sia territoriale che della rete dei Pronto Soccorso degli ospedali che vede un progressivo incremento dei flussi dei cittadini che richiedono crescenti prestazioni.
Ai Pronto Soccorso della Provincia siamo arrivati a 155mila accessi per anno.
E questo non è dovuto a carenze di risposta dell’organizzazione territoriale della rete dei medici di famiglia che in realtà, seppur riorganizzati in ambulatori aperti per 12 ore al giorno, 24 se si sommano con la continuità assistenziale ex Guardia Medica, vedono anche loro un incremento delle richieste di intervento”.

Bravo Ralli, dignene dignene.

E lu non si fa pregare. Anche se del PD:

“L’altra area in emergenza è la vasta area della Salute Mentale e delle Dipendenze che hanno visto incrementare i pazienti a fronte delle conseguenze del crescente disagio sociale, delle precarietà economiche e familiari.
Come non parlare poi del crescente disagio giovanile? “.

Dignene Ralli, dignene anche su:

“Le liste di attesa, spesso lunghe, per visite specialistiche e le indagini strumentali sul crescente afflusso in Pronto Soccorso. Ci viene risposto che l’aumento dell’offerta non è la riposta alla domanda, ma non ce la possiamo cavare così facilmente.
Alcune liste di attesa sono realmente imbarazzanti e soprattutto non devono essere motivo del ricorso del cittadino, in quanto obbligato e non per legittima e libera scelta, alla libera professione, a strutture private o convenzionate”.

Bravo Ralli, comincia a dignene anche te che qua ce s’ha un ospedale che in parte risale al 1978. Non proprio l’altro ieri.
Bravo, dignene, siamo con te, Ralli.
Oh, però, un ne smette de dignene eh?

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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